20 Apr 2024
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Asst Lecco / Va tutto bene?

Dopo l’incontro con sindacati e Rsu all’Ufficio Territoriale del Governo, il Prefetto di Lecco scrive ai vertici del Welfare di Regione Lombardia e dell’Assemblea dei Sindaci della Provincia sulle criticità nell’azienda socio sanitaria. Tramparulo (Fp Cgil): “Noi non ci stiamo a questo progressivo misconoscimento e declino della sanità pubblica che deve invece tornare al centro dell’agenda politica, la sanità pubblica come investimento”

15 lug. 2022 – “Il Prefetto, dopo avere incontrato le organizzazioni sindacali e la Rsu della Asst di Lecco sulle criticità che soffre l’azienda socio sanitaria, ha scritto all’Assessora al Welfare di Regione Lombardia e alla Presidente dell’Assemblea dei Sindaci della Provincia di Lecco. Questo per noi è un risultato significativo, bisogna sensibilizzare il più possibile sulla questione”. Così Lello Tramparulo, segretario generale della Fp Cgil territoriale.

La sanità pubblica lombarda naviga a vista, imbarcando sempre più acqua. Cosa succede a Lecco? “Niente di nuovo sotto il sole – risponde per le rime il dirigente sindacale -, si acutizza purtroppo la cronicità delle carenze di personale che vanno a impattare sui turni di lavoro, sempre più massacranti, e sulla tenuta e qualità dei servizi, che vengono sospesi o chiusi. Nei tre presidi ospedalieri del territorio, Bellano, Lecco e Merate, la situazione si fa sempre più difficile. Temiamo ora per la ripresa della pandemia, che rischia di trovarci ancora una volta scoperti con gli organici e chissà come ci troveremo in autunno. In più c’è il tema della programmazione del personale anche in rapporto con la legge regionale 22, quella della riforma sanitaria lombarda, che prevede strutture nuove, case di comunità e ospedali di comunità, senza individuare, appunto, il fabbisogno necessario di forza lavoro”.

Avete denunciato numeri pesanti rispetto a ferie residue e ore accantonate. “È stata la stessa Asst a darci i dati: al 31 dicembre 2021 le lavoratrici e i lavoratori hanno complessivamente 45780,52 giorni di ferie da recuperare e 158421,58 ore. Un’enormità! In queste condizioni, quando mai lo faranno? Chiediamo un piano straordinario di assunzioni e un progetto aziendale di smaltimento delle ore e delle ferie arretrate. Lavorare a ritmi serrati, senza i dovuti recuperi e riposi, è un bene per le persone, siano gli operatori siano, per le ricadute, i cittadini? – chiede retorico – È un rischio per la salute di entrambi, perché operatori stanchi sono più esposti agli sbagli. Meno sicurezza, meno qualità dei servizi. Inoltre bisogna fermare l’emorragia di personale che va via perché non regge più e cerca opportunità migliori. Noi non ci stiamo a questo progressivo misconoscimento e declino della sanità pubblica che deve invece tornare al centro dell’agenda politica, la sanità pubblica come investimento per la collettività, per il sistema Paese  – incalza il segretario generale della Fp Cgil Lecco -. Continueremo a lottare per questo, facendo la nostra parte e pressing su istituzioni e rappresentanti politici locali. Ma una risposta responsabile e vera, da parte loro, e via via ai vari livelli, deve arrivare quanto prima”.