La coordinatrice Fp Cgil Felicia Russo scrive al Ministero: “Torniamo a ribadire la totale inadeguatezza di tanti uffici giudiziari ospitati in palazzi storici, sicuramente di pregio e grande bellezza ma inadatti a ospitare attività complesse e flussi di pubblico rilevanti”
26 lug. 2022 – Si parla di digitalizzazione della pubblica amministrazione ma in molti uffici giudiziari si lavora ancora come nel 1800, portando a braccia carte e faldoni, se si sta nei piani “ammezzati”, accessibili solo dalle scale. Si parla di innovazione della Giustizia ma alla base ci devono essere i fondamentali ovvero le giuste fondamenta, sedi dove potere lavorare in ‘grazia di Dio’, con gli impianti di climatizzazione e gli ascensori che vanno. A maggior ragione se si lavora sotto il torrido caldo estivo.
Da qui la denuncia della Fp Cgil che, con la coordinatrice Felicia Russo, ha scritto al Direttore Generale del Ministero, Massimo Orlando, evidenziando i tanti malfunzionamenti dell’aria condizionata negli uffici, l’uso delle scale per arrivare fino al settimo piano (se va bene) e, in sostanza, l’inadeguatezza degli uffici giudiziari.
“Ci segnalano che nelle segreterie e cancellerie, in particolare nelle aule d’udienza, le temperature superano i 30 gradi, causando malori e non permettendo di lavorare serenamente. Segnalazioni sono pervenute anche da parte dell’utenza per il blocco degli ascensori e per le temperature torride raggiunte nelle aule che mettono in serio pericolo la salute, oltre a possibili cali di concentrazione e lucidità che possono compromettere uno svolgimento corretto delle attività” ha messo nero su bianco la sindacalista.
Si dovrebbe intervenire in modo strutturale ma non si può fare, vista la rilevanza storica di tante sedi giudiziarie. E qui scatta un nuovo affondo targato Fp Cgil: “Abbiamo appreso dagli organi di stampa e dai delegati della Ministra all’inaugurazione dell’anno giudiziario che, tra i tanti progetti da realizzare con i fondi del PNRR (il piano nazionale di ripresa e resilienza – ndr), sono previsti il recupero dei palazzi di giustizia e la realizzazione di nuove sedi. Notizie apprese indirettamente e che crediamo, invece, vadano riferite direttamente ai rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori di questo Ministero, per conoscere più nel dettaglio i progetti – sottolinea Russo -: cogliamo, pertanto, l’occasione per chiederLe di fissare un incontro già nei primi giorni di settembre per illustrarci e confrontarci in merito”.