19 Apr 2024
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Sanità lombarda / Al Pronto soccorso di Saronno tra carenze di personale e aggressioni

Irene Cacciotti, delegata Fp Cgil Varese, chiede più assunzioni e più sicurezza sul lavoro e un più generale rafforzamento della sanità pubblica come diritto di cittadinanza

10 ott. 2022 – “Noi operatori siamo quotidianamente chiamati a supplire a delle mancanze strutturali e gestionali che pervengono dall’alto, in quanto siamo chiamati ad operare in contesti deficitari sia dal punto di vista delle risorse umane che dal punto di vista della sicurezza”. Irene Cacciotti, 33 anni, fa l’infermiera di pronto soccorso all’ospedale di Saronno, Asst Valle Olona, “da un anno e nove mesi”, dopo aver lavorato in altre regioni italiane, vedi Lazio e Toscana.

All’attivo della Fp Cgil Lombardia di venerdì 7 ottobre, “La sanità pubblica lombarda vista da dentro”, da lavoratrice e delegata della Fp Cgil Varese, è intervenuta mettendo il focus su due problematiche in particolare, le carenze di organico e la sicurezza sul lavoro, a fronte delle numerose “aggressioni verbali e fisiche” vissute da lei e dalle sue colleghe e colleghi.

Cacciotti è approdata al pronto soccorso di Saronno “in un periodo molto difficoltoso per la vita di tutti a causa di una pandemia che ci ha messo a dura prova sia dal punto di vista mentale che fisico”. E anche lei rifugge dalla retorica degli eroi: “Io, come molti miei colleghi, non ci siamo mai identificati in questo modo ma abbiamo sempre pensato che fosse un dovere e una responsabilità professionale garantire la cura del cittadino. Il cittadino vede nei professionisti che fanno parte del delicato sistema sanitario nazionale un punto di riferimento” aggiunge, specificando al contempo come questo si accompagni all’aspettativa di ricevere una pronta risposta ai bisogni di salute espressi.

Come fare? Non certo proseguendo secondo il fallimentare taglio alla spesa sanitaria, non certo chiudendo reparti ospedalieri e lasciando per questo andare via i medici ma, invece, rafforzando le “risorse strutturali sia in termini di sicurezza che di qualità”. E ancora cambiando il paradigma portato avanti da riforme sanitarie regionali liberiste: “Posso affermare, visto il mio trascorso professionale in altre regioni italiane, che la sanità lombarda per l’erogazione del servizio al cittadino ha un forte sbilanciamento verso la struttura privata e per questo il Ssr lombardo risulta sempre più fragile e meno in grado di recepire le istanze dei cittadini”.