Claudio Bosco, infermiere di pronto soccorso e coordinatore Rsu, per la Fp Cgil, alla Asst Brianza, interviene all’attivo della categoria regionale “La sanità pubblica lombarda vista da dentro”
11 ott. 2022 – “Le lunghe liste d’attesa nei pronto soccorso spesso sono la causa che porta gli operatori ad essere vittime di aggressioni verbali e a volte anche fisiche. Non di meno la carenza di medici nei Ps, che sta addirittura portando al rischio di chiusura. Situazioni del genere sono causa di demotivazione professionale”. Claudio Bosco lavora come infermiere di pronto soccorso e coordinatore Rsu, per la Fp Cgil, alla Asst Brianza.
Nel suo intervento all’attivo delle delegate e delegati Fp Cgil regionale del 7 ottobre scorso, Bosco ha ricordato come i mali della sanità pubblica lombarda partano da lontano, con il blocco delle assunzioni, la riduzione del turnover e dei posti universitari. Tutte penalità che hanno pesato duramente sul personale già all’osso con l’arrivo del Covid. Oltre al franare della sanità territoriale, con la penuria dei medici di medicina generale che se, diversamente, fossero a pieno regime farebbero ridurre del 50-60% gli accessi al pronto soccorso.
Da qui il suo ragionare sulla necessità di politiche e norme diverse, ad esempio “la ricerca di un nuovo strumento per il calcolo del fabbisogno del personale”, tarato anche sul fabbisogno di salute delle persone, con l’aumentare di anziani pluripatologici e, così, della “complessità assistenziale”.
“Per offrire alla popolazione un’assistenza di qualità abbiamo bisogno di avere un numero adeguato di personale all’interno di tutti i servizi sanitari e socio assistenziali”, incalza il delegato Fp Cgil Monza Brianza. E alle lavoratrici e lavoratori “dobbiamo garantire di poter lavorare in sicurezza, in un clima di benessere organizzativo, che tenga maggiormente in considerazione anche la conciliazione lavoro famiglia”.
Bosco fa anche un passaggio sul nuovo contratto nazionale della sanità pubblica, “fiducioso che i cambiamenti economici, il riconoscimento professionale, e molte delle novità contenute in esso, faranno da apripista per una logica assunzionale diversa e una adeguata dignità lavorativa”.