26 Apr 2024
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Sanità lombarda / Se la barca rischia di affondare

Luca Mazzola è tecnico di radiologia alla Asst di Pavia, Rsu della Fp Cgil e Rls. La sua denuncia va a “un’azienda pubblica che cerca di inseguire il settore privato e considera il lavoratore sempre più come un numero di matricola anziché un professionista con il quale rapportarsi per fare meglio”

13 ott. 2022 – Lui le domande le pone, basandosi sulla propria esperienza, per rendere plastico lo stato delle cose alla Asst Pavia, dove Luca Mazzola lavora come tecnico di radiologia per il presidio ospedaliero di Vigevano. Lui le domande le pone, a differenza di chi dovrebbe porsele per cercare “risposte e soluzioni” e invertire un perverso “trend”.

“Vi pare normale che, dopo due anni dalla vittoria di una gara di appalto per un nuovo macchinario, a lavori di installazione iniziati, ci si accorga, solo allora, che quella macchina non è stata mai ordinata e messa in produzione? Vi pare normale che un ascensore dedicato al trasporto di pazienti degenti allettati resti guasto per più di un mese, deviando il trasporto di quei pazienti nel corridoio principale, in mezzo a tutta l’utenza esterna? Il tutto in emergenza Covid non ancora terminata!” incalza il delegato Rsu della Fp Cgil Pavia, nonché Rls aziendale, all’attivo Fp Cgil Lombardia di venerdì 7 ottobre.

La sua denuncia va a “un’azienda pubblica che, giorno dopo giorno, cerca di inseguire (a volte addirittura volendosi trasformare) il settore privato”. Una Asst che guarda alla performance quantitativa e non qualitativa, che “considera il lavoratore sempre più come un numero di matricola anziché un professionista con il quale rapportarsi per fare meglio”. Un’azienda che si muove senza avere senso dell’organizzazione, le risorse economiche e umane necessarie.

“Tutto questo, come sappiamo, si traduce in disservizi al paziente e condizioni di lavoro peggiori e stressanti per tutti noi”. Per le più diverse ragioni, dagli straordinari continui ai reparti Covid lasciati bollire a 40 gradi per tutta l’estate, riparando i condizionatori “solo dopo infinite nostre segnalazioni, solo a fine agosto, a caldo quasi ultimato”.

Se la funzione di rappresentanza delle lavoratrici e lavoratori è un punto fermo, Mazzola evidenzia come “il nostro ruolo, come sindacato, sarà sempre più importante”. Salutando con favore anche il nuovo contratto nazionale, da fare recepire e applicare sul serio alle aziende con “tutto ciò che è in nostro potere”.

Quanto incide la carenza di personale? “Pesa ed è un’emorragia da fermare, visto che ogni giorno professionisti di ogni sorta rassegnano le dimissioni o si trasferiscono in altre aziende. Per un’azienda di provincia come la nostra, la mancanza di condizioni di lavoro attrattive contribuisce ad acuire il problema. Ci si limita a bandire concorsi che vanno puntualmente deserti o quasi” commenta.

Hai paragonato la sanità pubblica a una nave che continua a imbarcare acqua per le “troppe falle”. Come fa a stare a galla? “Grazie a tutte quelle lavoratrici e lavoratori che, ogni giorno, armati di secchio, buttano fuori acqua su acqua. Ma dopo tanti anni, siamo stanchi”.

Allora la prospettiva è affondare? “Se vogliamo che la nave della sanità pubblica riesca ad arrivare in porto e a ripartire per altri viaggi, noi rappresentanti sindacali dobbiamo fare sì che i vari direttori e dirigenti chiudano quella falla una volta per tutte e migliorino le nostre condizioni di lavoro”.