Michela Turcatti e Leonardo Puleri della Fp Cgil locale: “L’attivazione del fondo di sostegno è una prima risposta a diritti e tutele necessari, tanto più nell’incertezza scolastica e sempre sotto pandemia. Come categoria abbiamo declinato e intrecciato questa battaglia a quella per l’inquadramento professionale delle assistenti scolastiche nella categoria D1 del contratto delle cooperative sociali”
26 ott. 2022 – Con la conversione del Decreto Aiuti, è stato attivato il fondo di sostegno per le lavoratrici e i lavoratori che operano in part-time ciclico verticale.
Questo comporta loro il riconoscimento di una “una tantum” di 550 euro per l’anno 2022. Un’indennità che viene riconosciuta alle lavoratrici e ai lavoratori, dipendenti a tempo (generalmente) indeterminato di aziende private che, nel 2021, con un contratto a tempo parziale ciclico, hanno avuto l’attività sospesa per almeno un mese di seguito e, complessivamente, per periodi non sotto le sette settimane e non sopra le venti.
Come spiegano dalla Fp Cgil Sondrio con Michela Turcatti, segretaria generale, e Leonardo Puleri, segretario, “il periodo di chiusura delle scuole penalizza queste lavoratrici e lavoratori, a cui vengono sospesi, nel periodo estivo, lo stipendio e i contributi previdenziali. Stiamo parlando di persone dedicate all’assistenza scolastica, all’assistenza specialistica a favore di alunni diversamente abili, ma anche, tra gli altri, di assistenti alla comunicazione e addetti alle mense aziendali”.
Sono alle dipendenze del privato ma lavorano in ambito pubblico? “Esatto, in provincia di Sondrio sono alcune centinaia di lavoratori e lavoratrici. Per lo più dipendono da cooperative sociali che lavorano su appalti negli enti pubblici. In genere, nella nostra provincia, la componente femminile è prevalente. Le lavoratrici garantiscono servizi e prestazioni negli istituti scolastici, negli ospedali, ecc., ma vivono una situazione lavorativa fatta di comprensibili incertezze e concrete preoccupazioni”, rispondono Turcatti e Puleri.
Insomma, finisce l’anno scolastico e finisce lo stipendio? “Sì, sono appunto periodi ciclici in cui l’attività lavorativa viene sospesa. Beninteso – specificano i due sindacalisti – sono periodi di sospensione involontari che precarizzano le condizioni lavorative e i salari visto che, ad esempio, non viene pagata la giornata o le giornate in cui lo studente che assistono è assente”.
Questo fondo di sostegno dunque serviva. “La Cgil a livello nazionale l’ha fortemente sostenuto. È una prima risposta a diritti e tutele necessari, tanto più nell’incertezza scolastica e sempre sotto pandemia. Come Fp Cgil Sondrio abbiamo declinato e intrecciato questa battaglia a quella per l’inquadramento professionale delle assistenti scolastiche nella categoria D1 del contratto delle cooperative sociali, per la valorizzazione di tale figura. Questa prima risposta va però accompagnata all’opportuna verifica che, per i periodi di sospensione lavorativa, si abbia diritto all’accredito dei contributi previdenziali” affermano Turcatti e Puleri, rivendicando che “il lavoro prezioso di tutte queste figure professionali, troppo spesso dimenticate ma assolutamente cruciali per l’intero sistema educativo, venga davvero valorizzato”.
Anche il sindacato ha fatto la sua parte. “Certo, e pure su un’altra questione storica: dare un adeguato inquadramento professionale, nell’ambito del contratto delle cooperative sociali, alle lavoratrici e lavoratori addetti ad attività specialistiche, invece che, come spesso accadeva fino allo scorso anno, vederli inquadrati come chi svolge mansioni non specialistiche. Questo traguardo è frutto dell’incessante pressing della Fp Cgil Sondrio e rappresenta il riconoscimento contrattuale di una figura professionale che abbiamo particolarmente a cuore, operatrici e operatori con un grande bagaglio culturale ed esperienza messi a frutto con alunne e alunni diversamente abili delle scuole dell’infanzia e, soprattutto, in scuole pubbliche, dalle elementari alle superiori”.