4 Oct 2024
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Asst Ovest Milanese / Una situazione al limite

La denuncia della Fp Cgil Ticino Olona con la segretaria generale Vera Addamo: “Se frana il nostro Ssn, franerà anche il diritto alla salute garantito dalla Costituzione”

27 gen. 2023 – “Lo abbiamo denunciato unitariamente e lo denunciamo anche come Fp Cgil: le lavoratrici e i lavoratori dell’Asst Ovest Milanese non ce la fanno più. Le condizioni di lavoro non migliorano, le carenze di organico si scaricano in salto di riposi, turni notturni anche triplicati, straordinari continui. E mentre, per via di un’organizzazione del lavoro che tira una coperta già troppo corta, sono già una sessantina le persone che si sono licenziate, sguarnendo ancora di più gli ospedali di Legnano, Magenta, Abbiategrasso e Cuggiono, non mancano le aggressioni al personale, per via dei tempi di attesa o dei disservizi. La situazione è al limite”. Vera Addamo, segretaria generale Fp Cgil Ticino Olona, è grintosa e preoccupata, consapevole che una stessa condizione coinvolge tutta la sanità pubblica lombarda, servizi territoriali inclusi. “Il modello ospedalocentrico del nostro sistema sanitario regionale è predominante anche in questa Asst che manca di una visione di sistema e che della rete territoriale, marginalizzata, fa uso strumentale solo in relazione al Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza”.

Cosa intendi per coperta troppo corta? “Le ultime assunzioni da parte dell’azienda non bastano a coprire l’emorragia di personale, tra chi cerca alternative a un lavoro diventato ormai totalizzante e chi va in pensione. Asst procede con misure tampone mentre bisognerebbe procedere con interventi di sistema e strutturali. La metafora della coperta può servire, ad esempio, per il pronto soccorso dell’ospedale di Legnano: lo si supporta attraverso il personale del reparto di malattie infettive, già in difficoltà di suo. È buon senso questo? – attacca la sindacalista -. La Fp Cgil lo chiede da tempo: è urgente un piano straordinario, massiccio, di assunzioni nel Servizio sanitario nazionale. E accanto ai rinforzi, in pianta stabile, procedendo anche a dare certezze alle lavoratrici e ai lavoratori precari, serve anche motivare, con il riconoscimento e la valorizzazione professionale, chi lavora per il sistema pubblico. Se frana il nostro Ssn, nel nostro territorio e nel Paese, tanto più con all’orizzonte la possibilità dell’autonomia differenziata, e in una regione come la Lombardia con il peso che ha già la sanità privata, franerà anche il diritto alla salute che è garantito dalla nostra Costituzione. Noi lottiamo e lotteremo, invece, per riaffermarlo”.

Comunicato unitario