22 Dec 2024
HomeBresciaAsa e nuovo contratto / L’Aran rettifica, la lotta sindacale paga

Asa e nuovo contratto / L’Aran rettifica, la lotta sindacale paga

La Fp Cgil Brescia è stata capofila nell’azione di tutela delle lavoratrici e lavoratori ex categoria A della sanità pubblica che, a seguito di una prima interpretazione unilaterale dell’Aran, avevano subito un taglio delle fasce economiche in godimento al 31.12.2022, per finanziare parte del loro nuovo tabellare nel nuovo sistema di classificazione previsto dall’ultimo rinnovo contrattuale. Il segretario generale Moriello: “Siamo stati tempestivi, anche grazie al coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori interessati e alle tante diffide raccolte dalla Fp Cgil”

26 apr. 2023 – “Finalmente è arrivata la rettifica da parte dell’Aran sull’inquadramento economico dell’ex categoria A, con il pieno riconoscimento di tutto il maturato economico per fasce e la conferma dell’inquadramento con il nuovo tabellare coincidente con quello della ex categoria B. I nostri conti e la nostra interpretazione erano giusti”, afferma Vincenzo Moriello, segretario generale Fp Cgil Brescia, decisamente soddisfatto per un risultato che proprio dalla categoria che dirige ha avuto una forte spinta. “Siamo stati tempestivi, anche grazie al coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori interessati e alle diffide che abbiamo raccolto. Le lavoratrici e i lavoratori interessati a livello nazionale sono circa 15mila”, aggiunge.

Ma facciamo ordine. “Il nuovo contratto nazionale della sanità pubblica ha cambiato il sistema di classificazione e così ridefinito l’inquadramento delle vecchie categorie A – Asa (ausiliari socio assistenziali) e Ota (operatori tecnico assistenziali) – cioè il personale con la retribuzione più bassa di tutto il comparto -, in una nuova area che ha accorpato la categoria A con la B – racconta Moriello -.  La ex categoria A ha tratto beneficio dal nuovo tabellare e dal suo incremento. Peccato che, nel passaggio dal vecchio al nuovo sistema di classificazione, avvenuto con decorrenza 1.1.2023, le aziende, dopo una nota dell’Aran, hanno interpretato che questo incremento andasse coperto tagliando una parte delle vecchie fasce economiche maturate al 31.12.2022. Un’ingiustizia per queste lavoratrici e lavoratori, con una perdita salariale da 450 a 1000 euro all’anno”.

Come è nata la vostra rivendicazione? “Grazie a una nostra iscritta, operatrice della Asst Spedali Civili, che si è rivolta a noi segnalando la stortura. Abbiamo cercato e trovato l’inghippo, fatto i nostri calcoli e iniziato a fare pressione, visto che agli Spedali Civili di Brescia si concentra il maggior numero di casi, con circa 400 lavoratrici e lavoratori, mentre nel resto della Lombardia ce n’è pochissimi. Siamo partiti da soli, come Fp Cgil Brescia, poi la Fp Cgil Lombardia è riuscita a coinvolgere i livelli regionali e nazionali scrivendo una lettera con Cisl e Uil. L’intervento unitario ha fatto il resto”.

Quindi l’Aran ha cambiato posizione? “Sì, ha rettificato riconoscendo all’inquadramento economico dell’ex categoria A tutto il maturato delle progressioni e confermando l’inquadramento del nuovo tabellare. Come Fp Cgil Brescia abbiamo già scritto alla Asst Spedali Civili sollecitando a pagare, con il cedolino di maggio, sia il differenziale storico che gli arretrati maturati da inizio 2023, come vuole il CCNL. Questa vicenda mostra come uniti si possa vincere – aggiunge Moriello -. E che tutte le lavoratrici e i lavoratori, sono portatori di dignità e diritti, nessuno escluso, e vanno coinvolti nelle rivendicazioni e nelle lotte”.

Per il segretario Fp Cgil Lombardia Lello Tramparulo, “Il nuovo ccnl della sanità pubblica è nato con l’obiettivo di valorizzare tutto il personale proprio attraverso il nuovo modello di classificazione, grazie a questa rettifica, frutto dell’impegno della nostra categoria, abbiamo evitato una vera e propria ingiustizia”.