Situazione pesante per l’istituto previdenziale sul territorio regionale, provato da carenze di organico e scaricato dal livello centrale. Pusceddu (Fp Cgil): “Servizi di prossimità a rischio chiusura, no a delocalizzazioni! L’Inps eroga welfare ed è presidio di legalità. Lotteremo a sua difesa e per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori”
2 mag. 2023 – “A seguito dell’incontro, presso la Direzione regionale, con il presidente nazionale dell’Inps Pasquale Tridico, abbiamo deciso a livello unitario di avviare la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori fino all’indizione dello stato di agitazione. Il presidente non solo ha dato risposte evasive sulla problematica delle carenze di personale ma ha di fatto addossato al territorio la responsabilità delle rinunce”. Così Dino Pusceddu, segretario Fp Cgil Lombardia, nell’annunciare che a breve si terrà un attivo regionale delle delegate e dei delegati.
Qualche dato? “L’istituto sul territorio lombardo ha una scopertura di organico pari al 57,2% del fabbisogno. Sono state assegnate solo 471 persone a fronte di un deficit di 830 e di fatto sono arrivati solo 355 nuove colleghe e colleghi. Quindi il 29% circa ha rinunciato, alla faccia dell’8% sbandierato a livello nazionale! – attacca il sindacalista -. Poche assunzioni e uscite, per pensionamento e mobilità, sono un mix micidiale per la tenuta dei servizi, specie nelle agenzie territoriali, aumentando il rischio della loro chiusura, ma anche nelle sedi provinciali, dove a gestire alcuni uffici restano in 2-3 lavoratrici e lavoratori”.
Pusceddu aggiunge che “è inaccettabile che il presidente Inps abbia imputato a una dinamica locale le mancate assunzioni a livello lombardo. Dovrebbe ben sapere che questa competenza è gestita a livello centrale, a meno che voglia farsi, a modo suo, anticipatore di una improponibile autonomia differenziata – afferma sarcastico -. Altrettanto da respingere al mittente è l’ipotesi di delocalizzare in altre regioni attività dell’istituto! L’Inps eroga welfare alla cittadinanza e non si sguarnisce la Lombardia, con la popolazione residente più alta d’Italia e prima per consistenza del Pil, di un servizio che è anche presidio di legalità”.
Dunque? “Insieme agli altri sindacati, abbiamo chiesto un incontro urgente al Direttore Generale per fare il punto sulla carenza di personale ma anche per la tutela del salario accessorio, visto che le ricadute sui servizi impattano anche sulla performance degli uffici e non può essere che le lavoratrici e i lavoratori stanno lavorando con carichi e ritmi sempre più insostenibili e in più si trovano penalizzati sul versante delle incentivazioni. Abbiamo anche chiesto all’Inps nazionale di farsi carico, come dovuto, della situazione lombarda. Faremo il più possibile – prosegue Pusceddu – per sensibilizzare su questo tema a tutti i livelli, c’è bisogno di creare alleanze per difendere questo istituto e i suoi servizi di prossimità sul nostro territorio”.