29 Mar 2024
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Sanità pubblica pavese / Tra soddisfazioni in trattativa e la crisi dei servizi per la salute mentale

Patrizia Sturini della Fp Cgil Pavia racconta, da un lato, dell’indennità per particolari condizioni di lavoro ottenuta per gli infermieri degli istituti penitenziari e degli Spdc e, dall’altro, delle difficoltà di questi ultimi e dei servizi territoriali per carenze di personale e di valorizzazione professionale

22 mag. 2023 – Da Pavia due notizie, una buona, l’altra per niente. E ce ne parla Patrizia Sturini della Fp Cgil provinciale. Partiamo dalla prima.

“Finalmente, dopo tanto insistere in trattativa, abbiamo ottenuto ciò che volevamo. In base alle possibilità offerte dal contratto nazionale della sanità pubblica all’articolo 107, l’indennità per particolari unità operative e/o servizi coinvolgerà circa 30 lavoratrici e lavoratori infermieri tra istituti penitenziari e servizi psichiatrici di diagnosi e cura (Spdc)”, racconta soddisfatta.

La cattiva notizia? “Purtroppo è più grande. La salute mentale, a partire da quella degli adolescenti, ma non solo loro, sta diventando un tema sempre più serio. E c’è una pesante carenza di psichiatri, solo a Pavia ne mancano dieci. Questa situazione farà chiudere, dal prossimo 1° giugno, lo Spdc dell’ospedale di Voghera perché, senza l’adeguato numero di medici, non ha più i requisiti per gli accreditamenti – risponde la sindacalista -. La prospettiva di una mobilità di psichiatri da altre regioni, lanciata nei tre mesi di campagna per le elezioni regionali 2023, ha provocato una rivolta tra questi specialisti. Noi siamo tanto più preoccupati in vista del periodo di ferie estive”.

La Fp Cgil è da tempo che batte su questo tasto. “La questione non riguarda solo la carenza di personale e i concorsi che vanno deserti. Perché, ad esempio, gli psichiatri non vogliono andare a Voghera? C’è un problema, evidentemente, di gestione del servizio da parte della direzione. E il tema di un’organizzazione del lavoro congrua e di come rendere attrattivi i servizi con la valorizzazione professionale c’è tutto”.

Siamo alle solite, con il disinvestimento di un basilare servizio pubblico. “Non solo ospedaliero, anche territoriale. Gli ambulatori o erogano un paio di ore alla settimana o vengono ridotti se non chiusi”.

Un esempio? “Il centro psico-sociale di Pavia chiude alle 16.30 invece che alle 20, perché i medici vanno a coprire i turni al reparto psichiatrico ospedaliero. Per non parlare poi della neuropsichiatria, abbandonata a sé stessa, nonostante il tasso di mortalità per suicidio, specie tra ragazze e ragazzi, sia in preoccupante aumento. Senza una presa in carico tempestiva delle persone con problemi di salute mentale, senza servizi territoriali, non si riesca a capire l’evoluzione della malattia e la sua eventuale pericolosità sociale. Poi – aggiunge Sturini – ci sono anche i ricoveri inappropriati”.

Cioè? “Negli Spdc vengono ricoverate anche le persone che soffrono per le tossicodipendenze, non trovando sistemazione, attraverso i pronto soccorso oberati, nei reparti ospedalieri. Ma così facendo si sottraggono posti per le sofferenze mentali. Bisogna proprio cambiare passo e farlo con urgenza”.