24 Nov 2024
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Torre del Gallo / In presidio per la sicurezza e la vivibilità del carcere

Pirri (Fp Cgil Pavia): “Diciamo da tempo che questa struttura è in sovraffollamento e che manca personale. Lo scopo del carcere è il recupero delle persone ma con questi numeri non si riesce a farlo. Noi chiediamo, intanto, lo stop a nuovi ingressi di detenuti”

9 giu. 2023 – Si è tenuto questa mattina, davanti a Torre del Gallo, il preannunciato presidio unitario per denunciare le gravissime condizioni in cui versa la casa circondariale pavese.

“Da quando, nelle scorse settimane, abbiamo organizzato la protesta, la situazione è pure peggiorata, con attacchi ripetuti ai danni della Polizia Penitenziaria, con il caso apice di un detenuto che ha ferito un agente e continuato in atti violenti per cinque giorni consecutivi”, racconta Daniele Pirri, segretario della Fp Cgil Pavia.

Situazione difficile. “Il carcere di Pavia ha un sovraffollamento del 130% circa, con quasi 650 persone ristrette (di cui quasi il 60% di nazionalità straniera, con tutte le complicazioni ulteriori che ne derivano), mentre c’è una forte carenza di agenti, ormai diventata strutturale per una miopia amministrativa perpetuata negli anni. Attualmente, sui 285 Poliziotti Penitenziari previsti sulla carta, in servizio effettivo sono in 221, e nel turno serale spesso ci sono meno di 10 agenti. I lavoratori sono sempre più stanchi, arrabbiati, demotivati. Bisogna intervenire con urgenza per affermare condizioni di incolumità, sicurezza e dignità per tutti; diversamente temiamo che l’ambiente andrà fuori controllo”, sostiene il sindacalista.

Quindi, un presidio necessario. “Abbiamo chiesto l’incontro con il Prefetto, siamo in attesa di una risposta. Le istituzioni, la politica, devono prendere provvedimenti urgenti. Noi diciamo da tempo che questa struttura è in sovraffollamento detentivo e che manca personale. Lo scopo del carcere è il recupero delle persone ma con questi numeri non si riesce a farlo. Noi chiediamo, intanto, lo stop a nuovi ingressi di detenuti. Chiediamo che, usando una metafora, venga interrotto l’afflusso di nuova acqua in questo grande fiume. Almeno fino a quando non verranno messi i giusti argini e si ristabilirà un clima migliore” sottolinea Pirri.