I sindacati ottengono l’impegno dei Sindaci di Arese, Lainate, Nerviano (che detengono il 70% della partecipata dei servizi di igiene urbana) a chiedere, nell’esternalizzazione, garanzie sui livelli occupazionali e retributivi dei 17 lavoratori convolti. Le Fp Cgil del Ticino Olona, di Varese e di Milano: “Continueremo a difendere il perimetro del contratto nazionale dell’igiene ambientale e batteremo il chiodo affinché i lavoratori vengano reinternalizzati”
11 lug. 2023 – Salvatore, operatore ecologico da 36 anni con il contratto dell’igiene ambientale privata Fise, rappresenta un caso emblematico della brutta pagina che il Consorzio Gesem (Gestione Servizi Municipali Nord Milano) ha deciso di scrivere dal momento in cui, per risparmiare, ha deciso di frazionare il servizio di igiene urbana nei Comuni di Arese, Lainate, Nerviano, Pogliano Milanese, Pregnana Milanese e Vanzago dando in appalto esclusivo a una cooperativa sociale di tipo B lo spazzamento manuale, la gestione delle piattaforme ecologiche, e attività tipo la consegna dei sacchi e dei contenitori.
Dopo 36 anni, dichiara Salvatore in un video diffuso sui social, “mi stanno cambiando il contratto con quello delle cooperative sociali, decurtandomi sia lo stipendio sia vari diritti. Secondo voi, è giusto questo meccanismo?”.
Questo operatore tra 7-8 mesi andrà in pensione, e anche su questo versante ci rimetterà, come gli altri 16 lavoratori che perderanno diritti contrattuali normativi ed economici passando alle dipendenze della cooperativa sociale che ha vinto il bando.
I sindacati oggi hanno indetto uno sciopero unitario per l’intera giornata in Econord, azienda assegnataria per la partecipata, e nell’ambito dei tre presidi organizzati davanti ai Comuni di Arese, Lainate, Nerviano (che detengono il 70% di Gesem) hanno incontrato i rispettivi Sindaci.
“Da un mese, cioè dalla data di pubblicazione della gara d’appalto, come organizzazioni sindacali abbiamo sollevato il problema. Positivo che oggi anche alcuni consiglieri comunali abbiano deciso di dare un segno di solidarietà chiedendo informazioni ai lavoratori in presidio – raccontano per le categorie locali della Fp Cgil Mauro Catella (Varese), Pietro Coppola (Ticino Olona) e Valentino Segato (Milano) -. Mentre i Sindaci si sono impegnati a sentire la Gesem per far sì che ai lavoratori vengano garantiti il posto di lavoro e la retribuzione maturata in 20-30 anni di servizio su questi territori”.
Qual è il vostro obiettivo? “Oltre al mantenimento dei livelli occupazionali e dei diritti contrattuali, vogliamo che alla scadenza dell’appalto, tra 17 mesi, i lavoratori siano tutti reintegrati sotto un unico contratto e un unico gestore – rispondono -. I Sindaci hanno preso atto delle nostre rivendicazioni, ribadendoci che la gara per frantumare il servizio di igiene urbana è stata fatta nell’ottica del risparmio. Noi ribadiamo l’assurdità di questa scelta e replichiamo: non si risparmia sulla pelle dei lavoratori. Per questo batteremo il chiodo affinché vengano reinternalizzati”.
La lotta prosegue. “Certamente. Quella di oggi è stata una giornata importante che, con le temperature roventi, non avrebbe avuto lo stesso esito se le organizzazioni sindacali e i lavoratori che hanno partecipato allo sciopero (rinunciando a un giorno di salario) e ai presidi non ci avessero creduto fortemente – rispondono Catella, Coppola e Segato -. Continueremo a difendere il perimetro del contratto nazionale dell’igiene ambientale in un momento in cui sempre di più aumentano (e spesso riescono) i tentativi di spezzettare i servizi per applicare contratti economicamente più convenienti, scaricando così ulteriormente sui lavoratori e le loro famiglie i costi delle crisi in atto. Per questo vigileremo per far sì che gli impegni presi siano rispettati in questi 17 mesi – sottolineano – e, successivamente, per garantire nel futuro la tutela dei lavoratori di questi servizi pubblici essenziali”.
Volantino unitario Gesem distribuito ai cittadini