Pirri (Fp Cgil Lombardia): “Prima ancora dell’erogazione dei servizi, l’imperativo per noi è la tutela dell’incolumità delle lavoratrici e dei lavoratori, delle loro condizioni psico-fisiche. E anche le amministrazioni comunali devono prestarvi molta attenzione”
20 lug. 2023 – Fa molto caldo, anche senza lavorare, figuriamoci lavorando e in certe attività.
Per questo i sindacati hanno chiesto a Linea Gestioni, una società del Gruppo A2A che si occupa dei servizi di raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti in numerosi comuni delle provincie di Cremona, Lodi e Brescia, di ottemperare all’obbligo di valutare il rischio climatico e di procedere a interventi a tutela della salute e sicurezza del personale.
“Ci sono state fatte numerose segnalazioni rispetto al forte disagio sui posti di lavoro per le temperature estreme che stanno opprimendo il Paese e allora abbiamo scritto al Linea Gestioni, ma anche per conoscenza ai sindaci dei territori serviti dalla ditta, per ricordare loro che ci sono normative di riferimento in merito”, spiega Daniele Pirri, coordinatore Fp Cgil Lombardia, anticipando che nella nostra regione simili istanze sono in corso anche verso altre imprese dei servizi ambientali o già poste, come sul territorio pavese.
“Prima ancora dell’erogazione dei servizi, l’imperativo per noi è la tutela dell’incolumità delle lavoratrici e dei lavoratori, delle loro condizioni psico-fisiche. E anche le amministrazioni comunali devono prestarvi molta attenzione, anche quando queste persone lavorino indirettamente per loro. Le operatrici e gli operatori che lavorano su strada non sono degli schiavi e, con il caldo, sono esposti rischi maggiori. Il servizio alla cittadinanza va erogato garantendo sempre la salute delle persone – insiste Pirri -. Peraltro non necessariamente chi lavora sa o si rende conto del proprio attuale stato fisico, ad esempio se il suo cuore sta iniziando a soffrire o altro. Se fa caldo, allora, specie con lavori gravosi, bisogna che ci siano opportune pause di recupero e un’organizzazione del lavoro consona alle temperature. A monte, serve un protocollo con le misure di prevenzione utili a evitare rischi. Per quanto riguarda la Cgil – prosegue il sindacalista -, abbiamo così raccolto anche l’appello del nostro segretario generale confederale Maurizio Landini che, più in generale e per tutto il mondo del lavoro, dopo le vittime per il caldo di questi giorni, è intervenuto per chiedere di agire nei luoghi di lavoro negoziando – Pirri cita letteralmente – ‘le necessarie modifiche temporanee all’organizzazione del lavoro, rimodulando turni e orari, a partire da quelle situazioni che per mansioni e contesto sono più esposte alle temperature eccezionali di questi giorni, fino ad arrivare quando necessario all’astensione dalle attività’”. E, a livello nazionale unitario, alla ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone, è stata richiesta, nei casi limite, anche la possibilità della cassa integrazione ordinaria.