Comunicato stampa Cgil, Fp, Spi della Lombardia
La proposta di referendum sul sistema sanitario lombardo, depositata oggi dai primi firmatari in rappresentanza di un’ampia rete associativa, è il proseguimento della grande e unitaria mobilitazione in campo da tempo per chiedere una svolta nella gestione del servizio sanitario pubblico e garantirne l’universalità.
MonicaVangi, segretaria Cgil Lombardia, sottolinea: “La nostra campagna referendaria riguarda l’abrogazione di alcune norme contenute nel Testo Unico delle Leggi regionali in materia di sanità. E’ la naturale prosecuzione delle nostre iniziative per ridare ai cittadini lombardi una sanità giusta ed efficace. Sono anni che interveniamo puntualmente su ogni provvedimento, presentiamo proposte di modifica, interloquiamo con i vari assessori al Welfare e promuoviamo iniziative di protesta a sostegno delle nostre proposte. Oggi è giunto il momento di ridare la parola ai lombardi, chiamandoli ad esprimersi direttamente con il proprio voto. Siamo convinti che serva tutto il nostro impegno per un tema così importante e vicino come la quotidiana odissea delle liste d’attesa. Siamo contenti di avere importanti compagni di viaggio in questa avventura”.
Per Catello Tramparulo, segretario Fp Cgil Lombardia: “Anche l’ultima legge regionale in materia sanitaria, la n. 22 del 2021, ha determinato, con gli altri provvedimenti legislativi, un pesante arretramento del perimetro pubblico. La parificazione, in una logica di mercato, di sanità pubblica e sanità privata garantisce sempre meno il diritto alla salute delle persone.
Con l’attuale impianto normativo si va verso la privatizzazione del sistema, lasciando soli i cittadini e le cittadine, i lavoratori e le lavoratrici della sanità. È necessario allora rafforzare il sistema sanitario lombardo attraverso un piano straordinario di assunzioni, dagli ospedali e fino ai servizi sul territorio. Sosteniamo dunque con determinazione le ragioni della campagna referendaria per cambiare l’attuale assetto legislativo regionale”.
Federica Trapletti, segretaria Spi Cgil Lombardia, sottolinea: “Gli anziani sono coloro che più stanno pagando per le inefficienze del nostro sistema sanitario regionale. Sono sempre di più quelli che rinunciano a curarsi a causa delle lunghissime liste d’attesa poiché non possono permettersi prestazioni a pagamento. È necessario rafforzare la sanità pubblica e il referendum ha questo obiettivo”.