22 Dec 2024
HomePaviaCasa di reclusione di Vigevano / Un esempio delle carenze e delle difficoltà delle carceri

Casa di reclusione di Vigevano / Un esempio delle carenze e delle difficoltà delle carceri

Casa reclusione di Vigevano

Pirri e Sturini (Fp Cgil Pavia): Urgono assunzioni a tutto campo, dal personale penitenziario a quello sanitario ed educativo. Un’attenzione peculiare va dedicata alle professionalità di supporto psicologico e psichiatrico

31 lug. 2023 – I sindacati pavesi hanno chiesto un incontro ad hoc alla Commissione speciale Tutela dei diritti delle persone private della libertà personale e condizioni di vita e di lavoro negli istituti penitenziari.

“La Commissione speciale regionale questa mattina ha fatto visita alla casa di reclusione di Vigevano ma la direzione dell’istituto penitenziario non ha voluto che i sindacati la incontrassero e così, unitariamente, abbiamo mandato una nota alla Commissione per fissare una data e potere esporre le problematiche che a Vigevano ci sono sia rispetto alla popolazione detenuta sia rispetto al personale, da quello penitenziario a quello educativo e sanitario, raccontano Daniele Pirri, segretario della Fp Cgil Pavia, e la funzionaria Patrizia Sturini.

Primo tema, il sovraffollamento. “Una piaga delle carceri che non viene curata per cui si è cronicizzata e Vigevano non fa eccezione. Ma a rendere ancora più problematica la situazione è l’aumentare di persone detenute che soffrono in modo acuto di salute mentale e che possono agire verso sé stesse o verso gli altri con violenza. Qui non stiamo parlando tanto, quindi, di chi magari va in escandescenze per il disagio di vivere in carcere, in spazi angusti e affollati – e anche di loro bisogna sempre, assolutamente, tenere conto – ma di chi andrebbe preso in carico da personale sanitario con competenze specifiche, da specialisti insomma, che mancano al pari delle altre figure professionali”, osservano i due sindacalisti.

Quale personale servirebbe? “Per quanto riguarda la Polizia Penitenziaria, mancano soprattutto ispettori e sovrintendenti. Questo fa sì che si peschi dagli agenti assistenti per coprire gli incarichi superiori sguarnendoli di numero e lasciandoli anche più soli accorpando i posti di servizio, per cui ad esempio un solo agente deve avere cura di una doppia sezione. Va da sé quanto sia rischioso sia in termini di esposizione alle aggressioni sia di adeguata vigilanzarisponde Pirri -. Più in generale, la Polizia Penitenziaria deve coprire anche le carenze del personale civile, per cui sono assolutamente necessarie le assunzioni che diano modo di organizzare turni più sostenibili e abbassare i livelli di stress causati dalle forti tensioni e dal troppo lavoro. È una situazione molto dura da reggere. Anche al personale penitenziario, servirebbero strumenti di sostegno psicologico – sottolinea il segretario Fp Cgil -. La Asst Pavia – aggiunge Sturini – dovrebbe incrementare e garantire sulle 24 ore il personale sanitario, psicologico e psichiatrico delle carceri del nostro territorio, sono figure fondamentali, di supporto rispetto al diritto alla salute e a condizioni di fragilità e anche utili a uno stato di salvaguardia e di sicurezza complessivo. Allo stesso modo gli educatori sono imprescindibili per la funzione rieducativa della pena e, se mancano, si viene meno al mandato costituzionale – evidenzia la funzionaria sindacale -. E i progetti di reinserimento non vengono attivati, i fondi per l’alfabetizzazione sono stati tagliati. Questo comporta sicuramente un malessere generale, sia per gli operatori che per i detenuti”.

Sul reinserimento in società della popolazione detenuta Pirri chiude affermando: “È il tessuto sociale che deve entrare nella casa di reclusione di Vigevano, come nelle altre carceri pavesi, lombarde, italiane. Bisogna favorire patti tra imprenditori e istituzioni affinché le persone detenute possano trovare lavoro all’esterno, un modo concreto per dirigerle verso l’integrazione nelle comunità”.