La denuncia del sindacato, con il coordinatore regionale Calogero Lo Presti e il segretario regionale Dino Pusceddu
4 sett. 2023 – “Alle lavoratrici e ai lavoratori della Polizia Penitenziaria della Lombardia di certo non mancava, tra le tante problematiche da affrontare quotidianamente, quella di non vedersi retribuire, in toto o parzialmente, le ore di straordinario prestate questa estate”. Calogero Lo Presti, coordinatore regionale della Fp Cgil, lo scorso 2 settembre ha scritto ai vertici regionali dell’Amministrazione Penitenziaria (Prap) e, per conoscenza, a quelli nazionali (Dap), oltre che alle Direzioni degli istituti penitenziari lombardi, per segnalare non solo il “risentimento” e il “grande malumore da parte del personale nei confronti dell’Amministrazione” ma anche la possibilità di adire le vie legali e di organizzare una mobilitazione pubblica.
“La responsabilità dei mancati pagamenti sono esclusivamente dell’Amministrazione Penitenziaria. Questa poca attenzione verso le lavoratrici e i lavoratori è indecorosa – attacca Lo Presti -. Per le carenze di personale, i turni di lavoro sono sempre più pesanti, stressanti e rischiosi: con il sovraffollamento, la presenza di diverse persone con problemi di salute mentale o tossicodipendenza, le tante situazioni di disagio e le aggressività che può generare una stretta convivenza tra sofferenze, storie e culture diverse, le poliziotte e poliziotti penitenziari svolgono un lavoro straordinario, non solo per le ore in più fatte. Non c’è riconoscimento da parte dei nostri vertici: una condizione che demotiva e che rischia di essere letta, se dovesse proseguire nel tempo, come un insulto. Insieme a quelli che ci prendiamo dalle persone detenute che agiscono con violenza nelle carceri. Per questo, e il giusto rispetto, interverremo nelle forme che ci sono consentite come rappresentanza sindacale”.
Dino Pusceddu, segretario della Fp Cgil Lombardia, dichiara: “Le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno alto il senso dell’appartenenza al Corpo, e assolvono a numerosi compiti per questa importante istituzione. Non ricevere la retribuzione corrispettiva per il lavoro extra, per di più in un sistema complesso e di forti pressioni e rischi, si traduce simbolicamente in un messaggio respingente. E, attenzione, potrebbe portare, nel tempo, e con il permanere delle tante irrisolte criticità, a un Corpo che non si regge più. La Fp Cgil sarà, come sempre, al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori della Polizia Penitenziaria, per il riconoscimento dei loro diritti”.