Giovedì 14 settembre mobilitazione in tutta Italia delle lavoratrici e lavoratori assistenti educativi all’autonomia e alla comunicazione dell’inclusione e scolastica. Tramparulo, segretario Fp Cgil Lombardia, nel rilanciare la giornata di lotta, assicura: “Il legame tra le condizioni di chi lavora nel settore e la garanzia di poter fruire con continuità di diritti fondamentali da parte di alunne e degli alunni disabili è molto stretto. Ci battiamo per una questione di civiltà”.
13 sett. 2023 – “Con i presidi territoriali di domani abbiamo tre obiettivi: internalizzare il servizio dell’inclusione scolastica, per le scuole di ogni ordine e grado, incluse quelle comunali con il settore 0-6 anni; avere risorse certe per garantire questo percorso; tutelare tutto il personale, anche quello che non ha titoli ma lavora in quest’ambito anche da più di 20 anni, e la figura dell’educatore professionale”. Così Lello Tramparulo, segretario della Fp Cgil Lombardia, a ridosso della giornata scelta a livello nazionale, appunto giovedì 14 settembre, per sostenere le lavoratrici e i lavoratori assistenti educativi all’autonomia e alla comunicazione dell’inclusione e scolastica.
Una mobilitazione in tutta Italia, organizzata dalla Fp Cgil, per sostenere due provvedimenti in discussione in Parlamento, il ddl Bucalo e il ddl Ghirra, che possono, anche attraverso gli emendamenti presentati al primo testo dal sindacato (la Funzione Pubblica insieme alla categoria Cgil dei Lavoratori della Conoscenza, la Flc), portare al giusto riconoscimento professionale e a un lavoro reso finalmente più stabile con il passaggio alle dipendenze delle scuole e degli enti locali.
La platea potenziale è di circa 65mila persone coinvolte, di cui circa 8000 in Lombardia (ad esempio a Bergamo 1500, Brescia 1700, Pavia 200, Mantova 450, Bergamo 1500, Sondrio 300, Lecco 200, Ticino Olona 500).
“Nel nostro paese uno studente con gravi disabilità sensoriali o psico – fisiche e persone nello spettro autistico invece di essere aiutato in un percorso formativo già difficile ha di fronte a sé ulteriori ostacoli derivanti da una carenza normativa che penalizza fortemente chi è preposto ad aiutarlo – racconta Mauro Catella, segretario della Fp Cgil Varese -. Gli educatori che devono facilitare la comunicazione dello studente disabile, stimolare lo sviluppo delle diverse abilità, mediare tra l’allievo/a con il gruppo classe, realizzare interventi per l’inclusione scolastica per l’alunno/a disabile in attuazione del Piano educativo personalizzato sono di fatto dei corpi estranei al sistema scolastico stesso poiché non sono dipendenti degli istituti in cui prestano servizio e devono fare i conti con regole contrattuali ed organizzative diverse”, evidenzia il sindacalista.
Sì, perché oggi questo personale generalmente fa capo alle cooperative sociali, con un contratto anche a tempo indeterminato ma che non garantisce stabilità: per la busta paga che cala in caso di assenza delle alunne o alunni con disabilità, il part-time ciclico verticale e involontario, gli appalti al massimo ribasso in cui sono compresi, oltre ai sotto inquadramenti. Per non parlare del tendenziale misconoscimento da parte del corpo docente.
“Si faccia finalmente un investimento anche su questi lavoratori, si riconosca una volta per tutte il loro ruolo prezioso in classe” affermano Ingalill Nordli e Diego Lodetti della Fp Cgil Bergamo, chiedendo che a questo personale “si garantisca un salario anche nei casi in cui lo studente assistito manchi da scuola, per malattia o altro. Deve essere assicurato, cioè, il diritto di effettuare in ambito scolastico tutte le ore settimanali come da contratto, anche nel caso di assenze. Chiediamo poi che venga garantita una copertura economica attraverso un’indennità durante i mesi estivi non lavorati, come per gli altri lavoratori della scuola – aggiungono -. E si provi ad ampliare la recente sperimentazione dell’assistente educatore di plesso, che potrebbe essere utile per risolvere diverse criticità”.
“Serve dare una spinta alla politica e al governo rispetto a due testi bloccati nelle commissioni parlamentari. Serve riconoscere il ruolo educativo, e non solo assistenziale, di questo servizio, fondamentale sia per l’inclusività dei processi scolastici dei ragazzi ma anche per le lavoratrici e i lavoratori, valorizzando finalmente il loro ruolo”, sollecitano Michela Turcatti e Leonardo Puleri, della segreteria Fp Cgil Sondrio.
“Il legame tra le condizioni di lavoro delle donne e uomini assistenti per l’autonomia e la comunicazione e la garanzia di poter fruire e con continuità di diritti fondamentali da parte delle alunne e degli alunni disabili è molto stretto. Per questo la nostra vertenza sindacale sta facendo pressione sulla politica, per un passo di civiltà per tutte queste persone complessivamente, per la loro tutela e la loro dignità. Per la loro valorizzazione professionale, riconoscendone profilo e ruolo educativo nei servizi di inclusione scolastica, in modo anche da rendere omogenei contratti e regole a macchia di leopardo nel Paese. L’internalizzazione – ribadisce il segretario della Fp Cgil Lombardia Tramparulo – deve essere retta da finanziamenti adeguati. E il monte ore contrattuale va svolto tutto sempre, indipendentemente dalla presenza dell’allievo e partecipando ai processi e ai vari organismi scolastici”.
Questi i presidi e le iniziative della Fp Cgil in Lombardia il 14 settembre: Bergamo, presidio davanti alla Prefettura dalle ore 9.30 alle 11.30; Brescia, presidio davanti alla Prefettura dalle ore 14.30 alle 16.30; Lecco, video-interviste e volantinaggi sul territorio; Mantova, incontro in Prefettura alle ore 14.30; Milano e Ticino Olona, presidio davanti alla Prefettura dalle 16.30 alle 18.30; Pavia, presidio davanti alla Prefettura alle ore 11; Sondrio, video-interviste e volantinaggio davanti al Policampus; Varese, presidio davanti alla Prefettura dalle ore 14 alle 16.
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Comunicato stampa Fp Cgil Bergamo
Volantino Fp Cgil Lecco
Comunicato stampa Fp Cgil Sondrio
Nota della Fp Cgil Varese