Diego Sinis, segretario della Fp Cgil territoriale, sintetizza le criticità delle lavoratrici e dei lavoratori dell’amministrazione comunale, dalle carenze negli organici al continuo turnover. Alcune proposte per cambiare verso e rimotivare il personale
6 ott. 2023 – “Il nodo, la leva, il punto di svolta, chiamiamolo come si vuole, è il benessere del personale. Gli enti locali sono l’ultima ruota del carro e, alla fine, serbatoio di lavoratrici e lavoratori per le altre amministrazioni pubbliche: dalla Regione all’Inps all’Agenzia delle Entrate. Al Comune di Brescia non riusciamo a programmare un piano dei fabbisogni del personale perché non riusciamo a coprire le continue fuoriuscite, oltre a quelle pensionistiche”, afferma Diego Sinis, segretario della Fp Cgil Brescia.
Perché vanno via? “Il contratto delle Funzioni Locali è quello con le retribuzioni più basse. Non solo. I giovani entrano in Comune, con laurea e magari anche specializzazioni, e vengono messi a svolgere le mansioni più ripetitive e standardizzate nei settori cosiddetti di linea (per semplificare, agli sportelli, in rapporto con l’utenza) invece che nei settori di staff che hanno più spazi di elaborazione e progettualità. L’ente è sotto organico, le condizioni di lavoro sono toste. Così, con l’occasione opportuna, appena possono i giovani se ne vanno perché magari hanno vinto altri concorsi, sono in altre graduatorie. La mobilità è continua al Comune di Brescia – insiste Sinis –. L’Amministrazione li seleziona, li assume, li forma e poi li saluta. E questo è un costo per la collettività”.
Il sindacalista della Fp Cgil evidenzia anche “la fase di transizione del Comune di Brescia, con il cambio del sindaco e della Giunta, e l’impatto a cascata sull’organizzazione complessiva dell’ente. Abbiamo tenuto assemblee unitarie per dare ascolto a tutte le lavoratrici e lavoratori, di tutti i profili professionali. Dalle risposte economiche del contratto nazionale alle progressioni verticali (i passaggi tra aree), dai concorsi pubblici deficitari alle carenze trasversali negli organici (in primis nelle figure tecniche) e all’incessante turnover, sono diverse le questioni cui far fronte e che insieme concorrono a far perdere attrattività al lavoro da dipendente comunale”.
Quindi una soluzione è il benessere organizzativo? “Indubbiamente. Un benessere che si concretizza, ad esempio, con misure come la flessibilità oraria, lo smart working, i tempi di conciliazione vita-lavoro. Riteniamo fondamentale un’attenzione per il welfare, finanziato attraverso il bilancio dell’Amministrazione. Questa spesa si tradurrà in un investimento nel medio-lungo periodo, un incentivo per le lavoratrici e i lavoratori a restare. Insieme, ovviamente, all’auspicabile e doveroso miglioramento degli altri fattori”.
La Provincia come è messa? “Ha un percorso analogo a quello del Comune, anche se è ancora in mezzo al guado dal punto di vista politico. Vedremo cosa comporteranno le prossime elezioni, gli impegni che verranno assunti – risponde Sinis -. Al suo interno c’è stato il potenziamento dei Centri per l’impiego con numerose assunzioni, molte da fuori. Ma anche qui si presenta il tema della mobilità, tema trasversale agli enti locali, tra affitti e prospettive di carriera. Così, c’è una fuoriuscita di neoassunti nei Cpi verso altri uffici pubblici”.
Lavorare negli enti locali non attira. “In realtà è un lavoro sfidante e che può dare le sue soddisfazioni, oltre che legittimare la motivazione e l’orgoglio di essere al servizio delle cittadine e dei cittadini – replica Sinis -. Ci sono tante figure professionali al servizio delle persone, dagli assistenti sociali ai bibliotecari, dalla Polizia Locale ai cantonieri e agli amministrativi. Si va dagli uffici anagrafe ai servizi funebri. Sentirsi motivati è importante. Noi rivendichiamo di investire negli enti locali, valorizzando e riconoscendo chi, materialmente, eroga questi servizi pubblici. È un modo di rendere viva la nostra Carta Costituzionale, la nostra ‘Via Maestra’. Per questo è imprescindibile dare prontamente ossigeno alle pubbliche amministrazioni con il piano straordinario di assunzioni che come Fp Cgil, con responsabilità, sollecitiamo da tempo”.