La campagna della Fp Cgil Sondrio, congiunta alla Filcams e all’Inca sondriesi. Turcatti e Puleri: “Se la richiesta è elevata, la mobilitazione per avere più fondi dedicati e garanzie di stabilità lavorativa diventa più incisiva”
14 nov. 2023 – Fino al prossimo 15 dicembre le lavoratrici e i lavoratori in part time ciclico verticale potranno presentare domanda per avere, per il 2023, il bonus di 550 euro attraverso il Fondo a sostegno del loro reddito istituito nel 2021 con la legge 234 anche grazie a una tenace lotta del sindacato, Cgil in testa.
“Il Governo ha riconosciuto questa indennità come forma “una tantum” per il 2023, dando modo al personale dipendente del settore privato, con requisiti determinati, di poterne fare richiesta. Finalmente sono arrivate le prime indicazioni dell’Inps e noi, insieme alla Filcams e all’Inca provinciali, abbiamo iniziato una campagna informativa in merito, avendo ben presente le difficoltà di lavoratrici (la maggioranza) e lavoratori, che hanno uno stipendio vincolato alla durata del calendario scolastico e della presenza o meno degli alunni con disabilità, e all’organizzazione del lavoro: assistenti alla comunicazione, assistenti scolastiche educative, addette e addetti alle mense aziendali, ma anche figure di supporto all’utenza ospedaliera, per citarne alcune delle aree di questo mondo, questa fascia di lavoro povero che riguarda anche il nostro territorio -, spiegano Michela Turcatti e Leonardo Puleri, della segreteria Fp Cgil Sondrio -. Per noi è prioritario assistere tutte queste persone; figure come quelle delle e degli assistenti educativi ci stanno particolarmente a cuore: nei mesi estivi non prendono né stipendio né hanno accesso agli ammortizzatori sociali. Ma con loro, sono migliaia le lavoratrici e i lavoratori interessati dalla misura a livello nazionale, e noi invitiamo tutti quelli della nostra provincia a presentare quanto prima la domanda per ottenere il bonus che, se non ci saranno altre norme, si chiude con il 2023”.
Quali sono i requisiti richiesti? “Le lavoratrici e i lavoratori devono aver avuto, nel 2022, rapporti di lavoro part time – siano essi verticali, orizzontali, misti – caratterizzati da una sospensione ciclica dell’attività lavorativa di almeno un mese continuativo e, nell’arco di tutto l’anno, compresa tra un minimo di sette e un massimo di venti settimane. Un altro requisito è che non devono essere percettori dell’indennità di disoccupazione Naspi. Inoltre – aggiungono Turcatti e Puleri – è stata aperta la stessa possibilità di indennità una tantum 2023 per i dipendenti di aziende private che siano stati titolari, sempre nel 2022, di un contratto di lavoro a tempo parziale, caratterizzato da periodi non interamente lavorati come da parametri precedenti. Ma potranno fare domanda per il bonus una tantum 2022, riferito al 2021, quanti, con i dovuti requisiti, non lo hanno fatto per tempo. Mentre coloro che si sono visti respingere la domanda per il 2022, è prevista la possibilità del riesame e non devono ripresentarla”.
Il Patronato della Cgil, l’Inca, darà una mano in questa procedura. “Certamente – rispondono Turcatti e Puleri -. Gli uffici Inca dislocati nella nostra provincia sono a disposizione per supportarli nell’invio telematico dell’istanza per ottenere questa indennità, procedura che, ricordiamo, si chiude il 15 dicembre 2023. L’Inca potrà, in quella occasione, verificare anche la correttezza dei versamenti contributivi previdenziali che vanno conteggiati anche per i periodi estivi di sospensione lavorativa. È un diritto sancito e da presidiare – evidenziano i due sindacalisti -. Inoltre, come abbiamo denunciato insieme alla Filcams e all’Inca di Sondrio, vanno definite norme strutturali per garantire una stabile continuità retributiva a queste persone che al momento, per carenza di risorse, non sono tutte tutelate”.
Fare domanda per avere il bonus assume, quindi, anche un altro significato? “Se la richiesta è elevata, la mobilitazione per avere più fondi dedicati e garanzie di stabilità lavorativa diventa più incisiva. E qui vogliamo anche ricordare l’emendamento alla Legge di Bilancio 2024 con cui abbiamo aperto una vertenza per ottenere un intervento strutturale per queste lavoratrici e lavoratori a partire dal 2024”.