23 Nov 2024
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“Un servizio sanitario moderno è multi-professionale”

Giorgio Barbieri alla manifestazione Spi Cgil

Dall’intervento di Giorgio Barbieri, coordinatore Fp Cgil Lombardia Medici di Medicina Generale, alla manifestazione nazionale dello Spi Cgil “Ci avete rotto le tasche”

“Se la sanità nel suo complesso è cruciale per la tenuta del sistema paese, è la sanità territoriale il settore su cui oggi si gioca la partita. Un servizio sanitario moderno non ha più la figura del medico al centro, è di più, è un servizio multi-professionale” ha detto Giorgio Barbieri, coordinatore Fp Cgil Lombardia Medici di Medicina Generale, dal palco della manifestazione nazionale dello Spi Cgil “Ci avete rotto le tasche”.

Una manifestazione, in piazza Santi Apostoli a Roma, per contrastare le politiche messe in campo dal Governo e rilanciare le richieste del sindacato del quadrato rosso, in tema di pensioni, sanità, assistenza sociale, e non autosufficienza tra gli altri.

Nel suo intervento Barbieri si è concentrato su due urgenze, la presa in carico dei bisogni di salute delle persone e la prossimità.

Tutti abbiamo bisogno di una buona sanità se pensiamo alla prevenzione. Ma quali le categorie più fragili, quelle che prima di altre la salute possono averla già in parte perduta? Chi necessita di riabilitazione, di cure: gli anziani e i disabili, bambini da accompagnare nel loro percorso scolastico, adulti ai quali non si garantisce una vita il più possibile autonoma e dignitosa, scaricando sulle famiglie ogni bisogno di assistenza. Con un Governo che prosciuga nella Finanziaria il Fondo per la non autosufficienza: è una vergogna! – incalza Barbieri –. Oggi lo slogan è ‘Ci avete rotto le tasche’. Per una vera presa in carico dei bisogni di salute, la premessa non può che essere contrastare quella deriva anti etica, anti deontologica del professionista che pensa solo alle tasche sue. I cosiddetti sindacati di categoria vogliono impedire una riforma della sanità territoriale che abbia per obiettivo rimettere il treno sui binari del pubblico. Se ci riusciranno, se vincerà la direzione delle convenzioni, e quindi del privato, significherà dimenticarsela l’idea della presa in carico. Perché il privato sta sul mercato e chi vende prestazioni sanitarie ha bisogno di clienti, ma per essere buoni clienti tocca non essere troppo in salute. Le persone in salute non comprano, le persone in salute non sono funzionali ai negozi della sanità. Per quale motivo i commercianti di cure dovrebbero investire sulla prevenzione? Sulla riabilitazione? Non è nel loro interesse. Sul mercato, la salute è merce, la sanità diventa strumento per fare profitto”.

“È sempre bene ricordarlo – prosegue Barbieri -, chi è corporativo non si impegna per il bene della comunità, ma per il proprio”. Va allora rimesso al centro “il valore confederale del fare sindacato. Stiamo subendo il più potente, meglio organizzato e più violento attacco al Servizio sanitario nazionale e pubblico. Ora basta. È venuto il momento di reagire” – esorta il sindacalista, indicando la necessità non solo di adeguate risorse da investire in salute, ma anche di “destinarle a implementare i modelli del pubblico e non delle convenzioni ai privati”.

In chiusura, rispetto alla medicina territoriale, Barbieri sostiene: “La prossimità non è un medico nel proprio condominio, ma avere tutti i servizi in ogni quartiere. Un servizio sanitario moderno richiede sul territorio i medici di medicina generale e gli specialisti, infermieri, oss, assistenti sociali, mediatori culturali, tecnici, amministrativi. Servono servizi per la non autosufficienza, per le dipendenze, servono consultori, serve diagnostica ambulatoriale e territoriale, radiologia e laboratori. Il territorio va riorganizzato su un modello multiprofessionale, che si chiami come meglio aggrada, Casa della Salute, Case della Comunità. Il diritto universale alla salute – prevenzione, diagnosi precoce, cura e riabilitazione per tutti -, sta tornando a essere un privilegio per pochi”.

La Cgil sta lottando e lotterà per l’applicazione di questo diritto costituzionale.