28 Apr 2024
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Aris Rsa / Il 31 gennaio sciopero unitario

istituto palazzolo fdg milano

Tramparulo (Fp Cgil Lombardia): “Solo nella nostra regione, coinvolti nello sciopero per rivendicare il diritto al contratto, oltre 4400 lavoratrici e lavoratori. Il ccnl, peraltro non firmato dalla nostra organizzazione sindacale, è al palo da 11 anni. Un contratto vecchio sul piano normativo ed economico”

20 dic. 2023 – “Constatata l’indisponibilità della controparte a definire un accordo ponte con le organizzazioni sindacali, proclamiamo lo sciopero nazionale per il personale che lavora nelle strutture che applicano il CCNL Aris Rsa per il prossimo 31 gennaio, sollecitando il blocco delle attività con orario di straordinario e supplementare e presidi, volantinaggi, imbandieramenti davanti le strutture”. Così nei giorni scorsi Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl nazionali, fallito il tentativo di conciliazione con l’Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari.

“L’obiettivo politico della nostra organizzazione è quello di ricongiungere i due contratti delle Rsa e della riabilitazione in un nuovo contratto, che tenga insieme sia Aris sia Aiop, l’Associazione Italiana Ospedalità Privata. In quest’ottica noi abbiamo sottoscritto l’accordo ponte Aiop Rsa Cdr proprio per riportare dentro questa importante Associazione della sanità privata laica e quindi avere un riconoscimento tabellare in media con i contratti di settore”, racconta Lello Tramparulo, segretario della Fp Cgil Lombardia.

L’attuale ccnl Aris Rsa non è stato firmato dalla Fp Cgil. “Esatto. Comunque all’Associazione abbiamo ugualmente chiesto di fare un accordo ponte per allineare i due contratti, quello di Aiop e quello di Aris, per quanto riguarda le spettanze retributive, per poi, da gennaio, aprire finalmente il tavolo unico, il tavolo unico con l’obiettivo, come dicevo in premessa, di giungere ad un unico contratto nazionale della riabilitazione e delle case di riposo”.

Cosa è andato storto al tavolo? “Aris ha preso tempo e ha posticipato le decisioni su un possibile accordo ponte addirittura a gennaio. Ricordo che anche il contratto Aris Rsa, che non abbiamo firmato, ha le retribuzioni e la parte normativa bloccate da oltre 11 anni – evidenzia Tramparulo -. Quindi è evidente che la richiesta di Aris di portare il primo incontro a gennaio per noi è stata inaccettabile, andando anche a inficiare tutto il percorso dell’accordo ponte con Aiop che ha più volte espresso l’intenzione di giungere velocemente a un unico contratto, come è già nella sanità privata”.

Quindi il 31 gennaio sarà sciopero. “Abbiamo un problema di perdita di potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori di questo comparto, che non hanno avuto nessun tipo di riconoscimento, neanche per quello che hanno dato durante l’emergenza pandemica da Covid-19 – replica il sindacalista -. E abbiamo il problema di un contratto vecchio, anche sotto il profilo normativo. Quindi abbiamo la necessità non solo di riallineare i tabellari e tutto il sistema indennitario, ma anche di rivedere tutta la parte normativa e di potenziare, ad esempio, tutto il tema della contrattazione di secondo livello. Queste sono le motivazioni che ci porteranno allo sciopero anche nella nostra regione”.

In Lombardia le strutture che applicano al personale il contratto Aris Rsa vanno dalla Don Gnocchi di Salice Terme (148 dipendenti), nel pavese, e dal Sacro Cuore di San Colombano al Lambro (400 dipendenti), nel lodigiano, al Don Orione (132 dipendenti) e alla Don Gnocchi di Seregno (117 dipendenti), nel territorio brianzolo. Nel cremonese ci sono otto Fondazioni: Coniugi Preyer di Casalmorano (86 dipendenti), ⁠Elisabetta Germani di Cingia de’ Botti (268 dipendenti), ⁠E.F. Soldi di Vescovato (85 dipendenti), ⁠O.P.SS. Redentore di Castelverde (191 dipendenti), ⁠G. Brunenghi di Castelleone (circa 80 dipendenti), ⁠C. Vismara di San Bassano-Pizzighettone (530 dipendenti); ⁠La Pace, a Cremona (55 dipendenti), ⁠Casa Famiglia Spinelli di Rivolta d’Adda (150 dipendenti). Nel mantovano ci sono Casa del Sole di San Silvestro (130 dipendenti) e Kos servizi-Ospedale di Suzzara (40 dipendenti). Nel territorio varesino la Don Gnocchi di Malnate (110 dipendenti). Nel bresciano, Rsa Villa di Salute (2 sedi, a Brescia e Capriano del Colle, 100 dipendenti circa), Asilo Notturno Pampuri/Provincia Lombardo Veneta-Fatebenefratelli (5 dipendenti). Nel lecchese c’è l’Associazione La Nostra Famiglia, con le sedi di Bosisio Parini (265 dipendenti), Lecco (49 dipendenti), Mandello del Lario (29 dipendenti). Il territorio milanese, complessivamente, è quello con più lavoratrici e lavoratori con contratto Aris Rsa, tra il Centro Sant’Ambrogio di Cernusco sul Naviglio (400 dipendenti), la Casa di riposo di Melegnano (300 dipendenti), i tre centri della Don Gnocchi a Legnano (80 dipendenti), Pessano con Bornago (circa 100 dipendenti), e l’istituto meneghino di via Palazzolo (508 dipendenti), la Kos servizi (50 dipendenti circa), l’Associazione La Nostra Famiglia a Sesto San Giovanni (circa 50 dipendenti).

“Noi siamo fortemente presenti all’interno delle strutture Aris Rsa, e prevediamo una forte risposta di adesione allo sciopero e di mobilitazione per tutto il mese di gennaio. Solo in Lombardia, sono coinvolti nello sciopero per rivendicare il diritto al contratto oltre 4400 lavoratrici e lavoratori. Intanto ai cancelli delle varie sedi sono state esposte le bandiere sindacali per rendere visibile la protesta”, afferma il segretario della Fp Cgil Lombardia, rimandando a dopo il periodo natalizio le indicazioni più dettagliate.