La denuncia dalla Fp Cgil Bergamo con la coordinatrice provinciale Medici di medicina generale Paola Nardis. “Ennesimo atto unilaterale di Regione Lombardia”. Il coordinatore Fp Cgil Lombardia Mmg Giorgio Barbieri: “Chi comanda in Lombardia si pone a servizio dell’imprenditoria sanitaria privata”
16 gen. 2024 – “Regione Lombardia cambia portale a scavalco d’anno e, ancora una volta, non coinvolge le organizzazioni sindacali. Come medici di medicina generale siamo stati informati solo lo scorso 27 dicembre che dal 1° gennaio 2024 sarebbe stato dismesso il sistema informatico usato da noi medici di base per attivare l’assistenza domiciliare integrata, l’assistenza domiciliare programmata, le cure palliative e alcune prestazioni sul territorio per le persone fragili, per farne partire al suo posto un altro, che però non sta funzionando, almeno non per tutti, e non si sa quando funzionerà pienamente”. Paola Nardis, coordinatrice provinciale Medici di medicina generale della Fp Cgil Bergamo, critica il metodo e le oggettive difficoltà in cui Regione mette, ancora una volta, da un lato medici di famiglia in sottonumero e in affanno, dall’altro l’utenza e peraltro quella più bisognosa.
Con il portale a singhiozzo, come state procedendo? “Nella mail di fine dicembre era presente tutta una serie di modulistica che noi, per attivare i servizi necessari sul territorio per le categorie fragili, per le persone invalide, dobbiamo stampare, compilare, reinviare insieme a una impegnativa debitamente scannerizzata. Una procedura che, di media, ci porta via dalla mezzora ai quaranta minuti – risponde la medica sindacalista -. Tutto questo va fatto anche per chiedere, ad esempio, un prelievo a domicilio o la gestione dei cateteri vescicali di un paziente invalido o che non può camminare. Più tempo speso sulle carte significa allungare i tempi per farsi carico di tutti i pazienti”.
È paradossale. “Una sua logica ce l’ha, visto che la decisione è stata presa in modo unilaterale da Regione e, pare, neanche le Asst sono state coinvolte, oltre che i sindacati – commenta Nardis -. La medicina territoriale è sempre più allo sbando, lasciata a sé stessa a cavarsela dietro a montagne di burocrazia, a scapito dell’attività clinica verso i pazienti. Sostituire un portale e saperlo a cambio d’anno, sotto il picco influenzale, senza aver fatto il passaggio dei dati tra i due sistemi, allungando ulteriormente i tempi operativi di noi medici e lasciando scoperte persone fragili è francamente indecente, oltre che frustrante”.
Giorgio Barbieri, coordinatore Fp Cgil Lombardia Medici di Medicina Generale, dichiara: “La questione è palesemente di ordine politico-economico. Ancora una volta, chi comanda in Lombardia si pone a servizio dell’imprenditoria sanitaria privata, insistendo sulla strada del progressivo logoramento dei medici di medicina generale. Brandendo ogni strumento atto a snervarci, con la complicità di chi quotidianamente ci aggredisce denigrando il nostro lavoro – incalza -, Regione insiste nel rendere sempre meno tollerabili le condizioni in cui ci costringe a operare. È chiaro il disegno di sgretolare l’assistenza sanitaria territoriale, per poi consegnarne le spoglie agli appetiti dei privati. I medici della Fp Cgil non ci stanno e continueranno a denunciare e contrastare questa perversa strategia”.