Uneba è toccata nel vivo dal taglio di 85 posti letto e Cgil Cisl Uil territoriali rilanciano il tema. Turcatti (Fp Cgil): “Noi l’allarme l’abbiamo lanciato da tempo. Le condizioni di lavoro sono pesanti, le retribuzioni basse. L’organizzazione del lavoro si scarica tutta sulle lavoratrici e i lavoratori che cercano vie di fuga. Ma, in un altro senso, fugge anche Regione Lombardia, che deve coprire con risorse economiche adeguate i costi sanitari e non lo fa”
31 gen. 2024 – Per mancanza di personale, nella provincia di Sondrio vengono chiusi di colpo 85 posti letto nelle residenze sanitarie assistenziali. Le liste di attesa peggiorano e restano fuori dalla presa in carico oltre 1400 persone anziane non autosufficienti.
A tornare sulle criticità di questo settore sono Cgil Cisl Uil territoriali che rilevano, al contempo, l’“indifferenza sostanziale della politica e delle istituzioni locali”.
“È Uneba, associazione che raggruppa gli enti di assistenza sociale, ad aver sollevato ora il tema, visto che il taglio di questi posti letto la coinvolge direttamente. Noi l’allarme l’abbiamo lanciato da tempo”, sostiene Michela Turcatti, nella duplice veste di segretaria generale della Fp Cgil Sondrio e di segretaria con delega al welfare della Camera del Lavoro.
Da dove nascono i guai? “Le condizioni di lavoro sono pesanti, le retribuzioni basse. L’organizzazione del lavoro si scarica tutta sulle lavoratrici e i lavoratori che cercano vie di fuga verso la sanità pubblica. Ma, in un altro senso, fugge anche Regione Lombardia, che deve coprire con risorse economiche adeguate i costi sanitari e non lo fa, penalizzando la qualità dei servizi erogati”, risponde la segretaria generale.