28 Apr 2024
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Comune di Como / Sindacati contro l’esternalizzazione del Cdd e dei nidi

Stefania Macrì

Macrì (Fp Cgil): “L’amministrazione non investe in assunzioni per farsi più forte a beneficio delle cittadine e dei cittadini ma cede pezzi di sé”

19 feb. 2024 – “NESSUN RISPARMIO SUI SERVIZI AL WELFARE! Il comune di Como avvia l’esternalizzazione dei nidi comunali e del Centro diurno disabili. Una scelta politica che contrastiamo perché i servizi all’infanzia e ai disabili devono rimanere a gestione diretta pubblica, garantendo retribuzioni adeguate agli operatori e continuità educativa nei servizi”. Così la Fp Cgil di Como su Facebook nel rilanciare la denuncia unitaria verso le pratiche dell’amministrazione comunale.

“Abbiamo chiesto ai consiglieri un confronto urgente, questa decisione scellerata di Palazzo Cernezzi va fermata”, incalza Stefania Macrì, segretaria della categoria della Cgil.

Le esternalizzazioni sono partite da tempo. “E continuano ad avanzare. Dallo scorso gennaio al centro diurno disabili opera già personale educativo privato, accanto al personale comunale. Questo significa che in uno stesso posto di lavoro, per una stessa mansione, si applicano contratti differenti e quindi salari e diritti non uguali, come invece rivendichiamo con forza – replica Macrì -. Il Comune di Como non investe in assunzioni per farsi più forte a beneficio delle cittadine e dei cittadini e rispondere così al suo ruolo ma cede pezzi di sé, attraverso appalti e una ‘co-progettazione’ che delega parte della propria funzione decisionale e gestionale ai privati.  Dal prossimo settembre, al Cdd si aggiungeranno i nidi comunali”.

Le ricadute vanno anche su cittadine e cittadini. “Quando vengono meno servizi pubblici ci perdono (quasi) tutti. Sia le bambine e i bambini sia le persone con disabilità non avranno la garanzia di personale educativo e assistenziale stabile al loro fianco. Il privato, come noto, specula sul costo delle lavoratrici e dei lavoratori e questo nuoce alla qualità dei servizi che, da un lato perdono competenze e professionalità pubbliche maturate nel tempo e, dall’altro lato, con trattamenti che peggiorano in balia dei diversi datori privati, sono condizionati da un’alta mobilità di personale in cerca di situazioni migliori”.