5 May 2024
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La Lombardia SiCura / A Sondrio lanciata la raccolta firme

La Lombardia SiCura Sondrio

Turcatti (Fp Cgil): “Procederemo in vari modi. Oltre che on line, si potrà firmare la petizione nelle sedi sindacali, nei luoghi di lavoro, oppure in piazza, come già programmato, ad esempio, per sabato 6 aprile, cioè a ridosso della giornata mondiale della salute”

7 mar. 2024 – Si sta ramificando nei territori, presentata attraverso conferenze stampa provinciali, la campagna lanciata il 1° marzo a livello regionale da “La Lombardia SiCura”, la rete di associazioni, partiti e la Cgil (oltre alla Confederazione, la categoria della Funzione Pubblica e il sindacato Pensionati) che ha rinnovato pelle dopo lo stop, da parte del Consiglio Regionale lombardo, ai tre quesiti referendari sulla sanità lombarda. Li avevano proposti come Comitato Promotore e non si sono arresi, presentando un ricorso al Tribunale ordinario di Milano di cui si attendono gli esiti.

Ora, con il nuovo nome, ed ampliando il cartello originario – Medicina Democratica, Cgil, Osservatorio Salute, Arci, Acli -, ad esempio con l’ingresso di Federconsumatori, si sta portando avanti, appunto, una campagna di sensibilizzazione, attraverso una raccolta firme non certificata, sia cartacea che on line, su 5 punti di intervento sulla sanità lombarda per garantire a cittadine e cittadini il diritto costituzionale alla salute.

Lo si è fatto anche martedì 5 marzo, in conferenza stampa, con il coordinamento territoriale di Sondrio, composto da Cgil, Fp Cgil, Spi Cgil Sondrio, Federconsumatori, Arci e le forze politiche aderenti.

“Procederemo alla raccolta firme in vari modi. Oltre che on line, si potrà firmare la petizione nelle sedi sindacali, nei luoghi di lavoro, oppure in piazza, come già programmato, ad esempio, per sabato 6 aprile, cioè a ridosso della giornata mondiale della salute – spiega Michela Turcatti, segretaria generale della Fp Cgil Sondrio -. Le nostre istanze riguardano l’istituzione di un Centro Unico di Prenotazione regionale, che disponga delle agende di tutte le strutture pubbliche e convenzionate; l’abbattimento delle liste d’attesa, verificando lo stato delle agende e penalizzando quelle chiuse sospendendo in via temporanea la libera professione intramuraria; sostituire la pratica dei medici gettonisti e la mobilità di medici tra strutture con nuove assunzioni di personale sanitario, e qui a tutti i livelli, viste le pesanti carenze di lavoratrici e lavoratori in ogni ambito, e vanno anche stabilizzati i precari; migliorare il sistema di servizi per le persone anziane, a partire dalle Rsa; investimenti veri sui servizi pubblici territoriali, da rafforzare con risorse umane, economiche e strumentali, considerando la loro strategicità nel sistema sanitario anche per la prossimità a cittadine e ai cittadini e al loro essere filtro alle strutture ospedaliere (consultori, centri per la salute mentale, assistenza domiciliare integrata, servizi per le dipendenze, per citarne alcuni)”.

Turcatti infine rileva che “come Fp Cgil, la rivendicazione di un piano straordinario di assunzioni in tutte le pubbliche amministrazioni, vedi la sanità pubblica, è fondamentale per dare fiato e forze al Servizio sanitario nazionale. Ma le condizioni di lavoro sono un cane che si morde la coda: più personale manca, più queste peggiorano e così altre lavoratrici e lavoratori se ne vanno. Oltre al fatto che le giovani generazioni evitano di approdare nelle strutture del nostro territorio. Di tutto ciò si avvantaggia il privato, che, come sappiamo bene, non garantisce il diritto alle cure per tutte e tutti ma solo per chi può pagare. E i tempi sono difficili, il malessere sale – aggiunge la sindacalista-. Lavorare nella sanità pubblica deve tornare a essere attrattivo – evidenzia Turcatti -. Lo si fa partendo dagli incentivi economici, dal benessere organizzativo e la formazione”.