L’episodio martedì 12 marzo. Il lavoratore è stato portato al pronto soccorso per le ferite al torace. La Fp Cgil, dal regionale alle categorie territoriale e nazionale, denunciano una situazione al limite, tra sovraffollamento e carenze di personale, chiedendo un intervento urgente al DAP
13 mar. 2024- È successo al carcere di Monza: un Poliziotto penitenziario, aggredito da un detenuto, è stato soccorso da altri detenuti.
A raccontarlo, il coordinatore Fp Cgil Lombardia Calogero Lo Presti. “È stato un atto di responsabilità. Senza quell’intervento, al collega, a cui esprimiamo tutta la nostra vicinanza e gli auguri di una pronta guarigione, poteva andare peggio: le ferite al torace avrebbero potuto essere molto più gravi. Quella di martedì 12 marzo è l’ennesima aggressione, al carcere di Monza, che ha un sovraffollamento di circa il 172% (706 persone ristrette a fronte delle 411 regolamentari) mentre la scopertura di agenti penitenziari è di circa 40, sui 321 previsti. Rivendichiamo di poter lavorare in salute e sicurezza, come rivendichiamo dignità per tutte le persone del sistema carcerario”.
La Fp Cgil di Monza e Brianza, con Silvia Papini denuncia: “Alla casa circondariale monzese, come segnaliamo da tempo, manca sia personale della Polizia Penitenziaria sia personale amministrativo e pedagogico e questo aumenta i carichi di lavoro delle lavoratrici e i lavoratori, incidendo anche sul piano organizzativo: è così, ad esempio, che la Polizia Penitenziaria, già con poca acqua, diventa bacino utile per coprire le carenze di personale amministrativo, indispensabile a garantire il funzionamento del carcere. Ma – aggiunge la sindacalista – il carcere deve anche rispondere alla nostra Costituzione, che prevede la rieducazione e il reinserimento in società. E come può farlo il personale giuridico e pedagogico, visti i numeri, propri e delle persone detenute, con cui si trova a fare i conti? Chiediamo l’immediato intervento dell’Amministrazione Penitenziaria, la situazione sta esplodendo da molti punti di vista, il malessere nelle sezioni sta debordando e questo porta alle aggressioni verso il personale che, in prima linea, rappresenta l’Istituzione. È l’Istituzione a doversene fare carico e le lavoratrici e i lavoratori vanno tutelati”.
“Sfidiamo qualunque lavoratore pubblico, anche appartenente alle altre Forze di Polizia e Sicurezza, a recarsi al lavoro con la certezza di essere esposti ad un evento del genere che si aggiunge alle migliaia di atti di violenza subiti dalla Polizia Penitenziaria da parte della popolazione detenuta ogni anno. I Poliziotti penitenziari, sono ancora senza efficaci strumenti giuridico-amministrativi per tentare di arginare questo tipo di aggressioni”, dichiara dal canto suo il coordinatore Fp Cgil Nazionale Mirko Manna.