27 Apr 2024
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Polizia Locale / Indetto lo stato di agitazione dalla Fp Cgil

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La riforma dell’ordinamento del Corpo presentata alla Camera con il ddl 1716 peggiora proposte già presentate in Parlamento e non risponde alle richieste dei sindacati né li coinvolge. La segretaria Fp Cgil nazionale Tatiana Cazzaniga denuncia la situazione chiedendo una “svolta reale per gli enti e le comunità locali”. Il segretario Fp Cgil Lombardia Dino Pusceddu sintetizza i punti principali delle rivendicazioni della categoria del quadrato rosso  

25 mar. 2024 – La Fp Cgil nazionale ha indetto lo stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori della Polizia locale.

Lo scorso 16 febbraio è stato presentato alla Camera dei Deputati il disegno di legge 1716 “Delega al Governo per il riordino delle funzioni e dell’ordinamento della Polizia locale” che la Fp Cgil, con la segretaria nazionale Tatiana Cazzaniga, ritiene essere “ulteriormente peggiorativo rispetto ai disegni di legge a suo tempo presentati ai due rami del Parlamento, in quanto non prevede la necessaria equiparazione delle tutele pensionistiche, assistenziali e infortunistiche attribuite al personale della Polizia di Stato, e non individua le risorse economiche a sostegno dell’ipotesi di riforma concepita”.

La categoria rivendica una “riforma organica” per la Polizia locale, che sia esito anche del confronto sindacale e che si misuri con l’oggi, superando dunque la legge 65/1986. In attesa di questo riassetto sono, in tutta Italia, circa 50mila lavoratrici e lavoratori.

La funzione di sicurezza urbana e il ruolo della Polizia locale sono parte assolutamente rilevante delle politiche praticate dalle Autonomie Locali, le quali attendono ormai da troppo tempo di vedersi attribuite le risorse necessarie alla valorizzazione di quelle importanti professionalità. Per tali ragioni stiamo da tempo chiedendo che qualsiasi intervento normativo di riforma si voglia attuare sul tema, questo non rappresenti solo un impegno politico generico, ma una svolta reale per gli enti e le comunità locali a cui giungere attraverso la partecipazione delle rappresentanze sindacali delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti”, evidenzia Cazzaniga.

A Dino Pusceddu, segretario Fp Cgil Lombardia, chiediamo di indicare, in sintesi, i tratti salienti che il sindacato ritiene necessari per produrre questa svolta reale.

“Un Corpo di prossimità qual è quello della Polizia locale, con i mutamenti intercorsi nella società e de facto nel ruolo che le Amministrazioni, soprattutto in Lombardia, hanno assegnato ai propri agenti, ha bisogno di interventi per il suo pieno funzionamento e punto di partenza è un piano straordinario di assunzioni che ponga fine a carichi di lavoro e turni pesanti andando a sanare tutte le scoperture di personale e favorendo il ricambio generazionale. Gli standard quali-quantitativi degli organici dovrebbero essere definiti a livello regionale”, spiega Pusceddu.

Ma gli enti locali non sono a corto di risorse? “Vanno definiti i contingenti minimi di personale e, laddove serve, forme associate delle funzioni, ma sempre tenendo conto delle caratteristiche, morfologiche e sociali, del territorio, per garantire uno standard uniforme dei servizi erogati alla cittadinanza. Fino ad oggi le convenzioni dei servizi di Polizia locale hanno moltiplicato i problemi perché è stata aumentata l’estensione del territorio gestito senza incrementare il personale. Il lavoro pubblico è un investimento che si fa per le cittadine e i cittadini, che peraltro contribuiscono ad alimentarlo. E le lavoratrici e i lavoratori della Polizia locale, con la loro professionalità e competenza, non vanno discriminati, sul versante delle tutele assistenziali, previdenziali (anche con il riconoscimento di lavoro usurante), infortunistiche dalla Polizia di Stato. Le risorse economiche per tutto ciò possono essere recuperate anche dai proventi delle sanzioni del Codice della Strada che, prima di tutto, dovrebbero essere messe a disposizione senza i vincoli attualmente esistenti per remunerare il lavoro fatto dagli agenti”.

Altre richieste della Fp Cgil? “Tra le diverse segnalo, viste le aggressioni che il personale subisce, la piena tutela legale, a carico delle Pubbliche Amministrazioni. E poi, la messa in rete dei vari sistemi informativi delle forze di polizia e delle Pa, con accesso gratuito per la Polizia Locale e un collegamento delle sue sale operative con il 112, il numero di emergenza unico europeo; il porto d’armi anche fuori servizio, garantendo al contempo il diritto all’obiezione di coscienza e la possibilità di ricollocazione in altri ruoli o enti pubblici. C’è anche bisogno – aggiunge Pusceddu – di uniformare su tutto il territorio nazionale, in raccordo con la Conferenza delle Regioni, i dispositivi individuali di protezione e difesa, le divise, i gradi e le livree dei mezzi di trasporto. E la patente di servizio, con i titoli abilitativi previsti dalla normativa, va attribuita a tutto il personale, come già accade per la Polizia di Stato. Inoltre riteniamo importante che venga assegnata in modo permanente, in ambito regionale e per i rispettivi livelli del Corpo, la qualifica di agente o di ufficiale di polizia giudiziaria. Oltre a una valorizzazione del ruolo dei Comandanti, attraverso albi regionali e assunzioni stabili con anzianità specifica nella Polizia Locale, e all’incremento dell’indennità di ‘area vigilanza’, pagata dallo Stato agli enti che di fatto erogano il servizio. Ancora – prosegue il sindacalista – la formazione e l’aggiornamento sono sempre fondamentali per la crescita professionale e la carriera, e l’addestramento può essere reso costante istituendo accademie o scuole di specializzazione finanziate dal sistema degli enti locali. Quello che esiste a livello locale è insufficiente rispetto alle esigenze del personale e di difficile accesso visto che, con l’attuale carenza di organici, per continuare ad erogare i servizi si riduce il tempo per la formazione”.

Rispetto alla contrattazione? “Le trattative per il rinnovo del ccnl delle Funzioni locali sono alle porte. Oltre a stanziamenti utili a salari dignitosi e al miglioramento dei diritti di tutte le lavoratrici e i lavoratori, chiediamo, per la Polizia Locale, il rafforzamento della sezione specifica con risorse dedicate per la contrattazione integrativa che non riducano quelle già esigue messe a disposizione per tutto il resto del personale”, chiude Pusceddu.