9 May 2024
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Pubbliche amministrazioni / La campagna Fp Cgil per il pagamento delle indennità legate alle ferie

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Pusceddu e Tramparulo (Fp Cgil Lombardia): “Diverse sono le indennità contrattuali previste per lo svolgimento della propria mansione professionale nelle Funzioni Locali, nelle Funzioni Centrali e nella Sanità Pubblica e vanno riconosciute anche nei periodi di riposo. La Corte di Giustizia europea ha fissato dei principi che vogliamo siano riconosciuti anche a partire dal rinnovo contrattuale. Facciamo partire le diffide alle amministrazioni che non li applicano”

4 apr. 2024 – Da ultimo nel 2023, la Corte di Giustizia europea ha stabilito che nelle giornate di ferie le lavoratrici e i lavoratori devono avere la stessa retribuzione di quando prestano servizio. Ciò cambia totalmente il paradigma rispetto a una serie di indennità inserite nei contratti nazionali delle Funzioni Locali, delle Funzioni Centrali e della Sanità Pubblica.

“Ad esempio – spiega Dino Pusceddu, segretario Fp Cgil Lombardia – per l’indennità di servizio esterno della Polizia locale che alcune amministrazioni addirittura riparametravano alle ore fatte all’esterno dell’ente, oppure per l’indennità condizioni di lavoro, legata alle condizioni di disagio o rischio della propria professione nelle Funzioni Locali. O ancora, per l’indennità di turno, come accade anche nelle Funzioni Centrali”.

“Più in generale – aggiunge Lello Tramparulo, segretario Fp Cgil Lombardia con delega alla Sanità – sono compensi contrattualmente legati alla prestazione svolta in quella giornata specifica ed è lì che scatta la situazione per cui nei giorni di ferie si viene pagati di meno rispetto ai giorni di lavoro. Salvo, ora, dover rispettare quanto prescritto dalla Corte di Giustizia europea e dalle più recenti sentenze italiane. Come Fp Cgil, invitiamo le lavoratrici e i lavoratori a reclamare il pagamento degli arretrati dovuti attraverso la lettera di diffida alla propria amministrazione. Per compilarla, basta contattare le nostre delegate e delegati sul posto di lavoro o le segreterie territoriali”.

La Fp Cgil ha, appunto, avviato una serie di diffide che verranno mandate dalle lavoratrici e dai lavoratori con posta elettronica certificata (Pec) o raccomandata alle proprie amministrazioni per richiedere il pagamento della differenza retributiva, negli ultimi cinque anni, delle giornate di ferie godute.

In un volantino diffuso, la categoria nazionale non solo invita le lavoratrici e i lavoratori a diffidare e mettere in mora le pubbliche amministrazioni che non pagassero queste indennità ma promette anche il proprio impegno a far riconoscere pienamente e applicare i “principi sanciti dalla Corte di Giustizia europea a partire dall’apertura della prossima stagione contrattuale”.

Dunque, per non disincentivare a fare le ferie bisogna retribuirle al pari dei giorni di presenza.

“Questo, tra l’altro, fa il paio con la vertenza rispetto al pagamento delle ferie pregresse, perché le lavoratrici e i lavoratori delle Funzioni Locali e delle Funzioni Centrali si sono trovati nel paradosso di arrivare a fine carriera con una marea di ferie arretrate, non pagate, che venivano pure perse per effetto di una norma inserita nel D.L. n. 95/2012”, segnala Pusceddu.

“Idem per le operatrici e gli operatori della Sanità Pubblica, che in certi territori in particolare, a causa delle forti carenze di organici, hanno accumulato giornate di ferie in numero stratosferico, come è stato più volte denunciato. Il servizio non si può interrompere ma è elevatissimo il rischio che la salute di queste donne e uomini venga compromessa, insieme alla loro lucidità d’intervento. Non si può lavorare a oltranza”, sostiene Tramparulo.

Sulla perdita delle ferie non c’è stata un’altra pronuncia della Corte di Giustizia europea? “Sì: sta in capo al datore di lavoro provare che le ferie non sono state fatte per volontà del dipendente – replicano Pusceddu e Tramparulo -. Ma con le criticità le lavoratrici e i lavoratori erano disincentivati a prendere ferie: da una parte venivano loro negate per ragioni di servizio, dall’altra parte perdevano un pezzo di salario non avendo riconosciute le varie indennità contrattuali. Poi a un certo punto la Corte di Giustizia europea è entrata in campo con quelle due sentenze – proseguono i due sindacalisti -, per sancire il principio che le ferie vanno fatte (per il recupero psicofisico, per evitare situazioni di stress da lavoro correlato o di burnout) e va incentivato il recupero psicofisico previsto dalla normativa, dalla Costituzione”.

La campagna per un piano straordinario di assunzioni nelle Pa continua? “Certamente. Nelle pubbliche amministrazioni ci deve essere più personale, in modo da garantire i servizi ma anche condizioni di lavoro migliore, incluso il diritto a fruire delle ferie. Le ferie vanno fatte, chi lavora partendo da una situazione di recupero e riposo ha più salute e meno probabilità di sbagliare, di infortunarsi sul lavoro, può garantire un servizio migliore”, affermano i segretari Fp Cgil Lombardia.

Volantino Fp Cgil (pdf)