9 May 2024
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Arpa Lombardia / Alessandra Zanni neo coordinatrice regionale Fp Cgil

Alessandra Zanni

52 anni, da 30 nell’ente che si occupa di tutela ambientale. “La Cgil è sempre stata casa mia, dal primo giorno di lavoro”

11 apr. 2024 – Alessandra Zanni è stata nominata da Lello Tramparulo, segretario Fp Cgil Lombardia, coordinatrice regionale dell’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, in sostituzione del coordinatore storico, Antonio Foschi, ora in pensione.

Zanni, 52 anni, in Arpa attualmente si dedica alla valutazione di impatto ambientale, “nuova frontiera della previsione rispetto soprattutto ai cambiamenti climatici”, ma in precedenza si è anche occupata “di bonifiche dei siti contaminati e di gestione dei rifiuti”.

La Cgil è sempre stata casa mia, dal primo giorno di lavoro, quindi sono iscritta da quando ho iniziato a lavorare nell’allora Usl (Unità sanitaria locale – ndr) che poi divenne Arpa 24 anni fa – dice del suo orientamento sindacale la neo coordinatrice -. Quindi sono nell’ente pubblico da 30 anni che si compiono esattamente il primo di giugno e nell’Agenzia regionale da quando è nata”.

Ricordiamo quali sono i compiti dell’Arpa? “L’Agenzia svolge attività assolutamente centrali rispetto alle nuove sfide sui cambiamenti climatici, come accennavo prima, ma da sempre si occupa di tutela dell’ambiente e di tutto quello che sta a monte della tutela della salute pubblica e pertanto è anche giusto che sia inserita all’interno del contratto della Sanità pubblica – risponde Zanni -. Però i problemi che noi ci troviamo ad affrontare rispetto all’applicazione contrattuale nel nostro ente sono vari, perché non siamo costituiti come un ospedale ma abbiamo bisogno di maggior flessibilità”.

Cioè? “L’Arpa si deve occupare di questioni che vanno dalla valutazione delle frane alla contaminazione dei laghi, c’è dunque bisogno di avere flessibilità sia temporale che spaziale e questo in un’ottica contrattuale di un ospedale non funziona – considera Zanni -. E questo è uno dei temi che vorrei portare da coordinatrice regionale a livello nazionale, per far comprendere che ci vorrebbe un capitolo non tanto dedicato all’Arpa, ma quanto a chi si occupa di vigilanza e ispezione. Penso, ad esempio, alle colleghe e colleghi dell’Ats (Agenzia di tutela della salute – ndr) con cui, perlomeno per quanto riguarda la sicurezza del lavoro, ci troviamo ad affrontare la stessa tematica su due aspetti diversi: cioè la stessa azienda che noi controlliamo rispetto all’impatto ambientale che ha, loro la valutano rispetto all’impatto interno sulle lavoratrici e i lavoratori”.

Quali sono le criticità principali in Arpa? “Una delle più importanti è la forte riduzione della pianta organica (la Giunta regionale dichiara, tra dirigenza e comparto, 1100 dipendenti e ad oggi ne mancano circa 100) e la difficoltà nel sistema di reclutamento. Sicuramente c’è una disaffezione da parte dei giovani a vedere il lavoro pubblico come un lavoro di valore e questo mi spiace molto, a maggior ragione considerando che l’Agenzia segue problematiche ambientali che sono sempre più emergenti e quindi dovrebbe risultare più attrattiva”, sottolinea Zanni.

Come spieghi questo blocco? “Non è dovuto tanto allo stipendio, che come tabellare di ingresso è più che dignitoso, ma alla difficoltà dell’Arpa di offrire possibilità di carriera, di crescita professionale, principi in cui La Cgil invece crede e che anche io desidero portare avanti. È importante, dunque, rendere attrattiva l’Agenzia oltre alla mission tipica, la tutela dell’ambiente, e trasmettere il valore del servizio pubblico, su cui il nostro sindacato rivendica costantemente. Poi c’è anche la novità del lavoro agile – prosegue Zanni -. In Arpa è una modalità estremamente voluta, che non si limita alla conciliazione vita/lavoro ma ambisce a un’organizzazione del lavoro basata tendenzialmente più sugli obiettivi che sulla presenza, valorizzando la responsabilità e professionalità delle lavoratrici e lavoratori. Sul lavoro agile purtroppo la nuova amministrazione è meno sensibile di quella precedente – rimarca la coordinatrice regionale -. Ma tra gli obiettivi che mi pongo per la nuova Rsu c’è anche questo”.

L’anno prossimo si rinnovano, appunto, le Rappresentanze sindacali unitarie. “Io in Arpa Lombardia sono anche coordinatrice della Rsu e ho intenzione di ricandidarmi, portando avanti istanze che non si limitano all’applicazione delle previsioni contrattuali e dei loro istituti, ma di ampliarli e adattarli alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Agenzia, in un’ottica coerente con i valori della Cgil”.