Nella struttura lavorano in appalto una settantina di lavoratrici e lavoratori, dipendenti del Gruppo Gheron e della Cooperativa Med Services. Le due società hanno deciso, unilateralmente, il cambio del contratto nazionale, da quello della cooperazione sociale a quello Uneba, come spiega Giancarla Molinari della Fp Cgil Pavia
11 apr. 2024 – Proclamato lo stato di agitazione unitario del personale dipendente dal Gruppo Gheron e dalla Cooperativa Med Services, operante presso la Rsa Paolo Beccaria di Cervesina.
“Abbiamo ricevuto mandato dalle lavoratrici e dai lavoratori, nell’ultima assemblea, che se le due imprese non avessero rispettato i patti siglati il 16 giugno 2023, in corso di cambio d’appalto, in cui si impegnavano all’applicazione del contratto nazionale delle Cooperative sociali, inclusi gli accordi di secondo livello territoriali e aziendali, dovevamo far partire il conflitto. Ebbene, entrambe vogliono il cambio unilaterale del ccnl e noi diamo corpo alla volontà delle lavoratrici e dei lavoratori”, racconta Giancarla Molinari della Fp Cgil Pavia.
Quale contratto vogliono applicare nella Rsa? “Quello Uneba 2017/2019, già scaduto, e che ha minori benefici normativi ed economici – risponde la sindacalista -. Tanto più – aggiunge – a fronte del rinnovo del ccnl delle Cooperative sociali dello scorso gennaio, con il quale si sono raggiunti, invece, significativi avanzamenti sul piano dei diritti, e non solo rispetto al tabellare stipendiale e all’introduzione della quattordicesima ma, ad esempio, rispetto alla maternità obbligatoria, integrata al 100%, ai tempi di vestizione, portati a 15 minuti, ai 10 euro di assistenza sanitaria integrativa rispetto ai 5 precedenti”.
Quindi Gheron e Med Services puntano al risparmio? “Esattamente, e a danno delle 70 lavoratrici e lavoratori (tra infermieri, Asa, fisioterapisti, amministrativi, personale dei servizi generali) che quotidianamente mandano avanti la Rsa, dove sono ospitate 79 persone. Lo scorso 4 marzo, a ridosso della ratifica del ccnl della cooperazione sociale, le due società hanno comunicato ai dipendenti, invece che gli incrementi contrattuali, il passaggio al contratto Uneba. Inoltre il Gruppo Gheron ha modificato le condizioni organizzative del personale assistenziale, in modo da escluderlo da gran parte degli accordi aziendali con i loro miglioramenti e benefici. Vergogna!”, attacca la sindacalista della Fp Cgil pavese.
E adesso parte il tentativo di conciliazione. “Sì, il lavoro, chi lo rende possibile, merita rispetto. E anche gli accordi sottoscritti – rimarca Molinari -. Lo stato di agitazione comporta il blocco degli straordinari e della disponibilità ai rientri. Non si gioca al ribasso con i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori!”, chiude Molinari.