27 Nov 2024
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Non autosufficienza / Risorse e professionalità per rafforzare il sociosanitario lombardo

Dal convegno di Cgil Cisl Uil e sindacati dei Pensionati regionali, una riflessione e denuncia su un sistema che ha bisogno di sostegni per sostenere le persone più fragili. A margine dell’iniziativa, il punto di vista della categoria della Funzione Pubblica Cgil, con il segretario Lello Tramparulo

Lello Tramparulo12 apr. 2024 – “Oggi è una giornata interessante, parliamo di politiche per la non autosufficienza. In Regione Lombardia i servizi sociosanitari sono fondamentalmente gestiti, per oltre il 90%, dal privato sociale e noi chiediamo come Funzione Pubblica, proprio per dare una risposta a questi tanti anziani che sono in aumento, di potenziare i servizi e quindi di avere personale per poter erogare l’assistenza domiciliare e tutto il sistema delle Rsa, anche quelle leggere (cioè i centri diurni – ndr)”, afferma  Lello Tramparulo, segretario Fp Cgil Lombardia, a margine del convegno organizzato oggi alla Casa della Cultura di Milano da Cgil Cisl Uil Lombardia insieme ai sindacati regionali dei Pensionati, dal titolo “Politiche per la non autosufficienza in Lombardia. Il ruolo della contrattazione sociale territoriale”.

Un’iniziativa voluta per discutere degli interventi necessari a sostenere le persone con grave e gravissima disabilità e i loro familiari che non vanno lasciati soli ad affrontare situazioni così delicate e complesse.

Monica Vangi“A tutti i livelli, a partire dal livello nazionale, ma anche Regione Lombardia” bisogna “mettere fra le priorità la risposta a queste persone che sono assolutamente vulnerabili e fragili”, incalza Monica Vangi, segretaria Cgil Lombardia -. Noi sappiamo che le risorse a disposizione non sono sufficienti, sappiamo che abbiamo 8.000 persone in lista d’attesa. Pur essendo disabili gravi non riescono a beneficiare di ciò che prevede la misura B2 perché non ci sono sufficienti risorse e sappiamo che l’ultima delibera di Regione Lombardia ha tamponato una situazione ed ha consentito di finanziare le misure agli attuali beneficiari della misura B1, cioè gli attuali pazienti con disabilità gravissima. Sappiamo – continua la segretaria confederale – che le risorse non sono sufficienti per eventuali nuove prese in carico. Quindi, il tema della non autosufficienza deve unirci in una battaglia comune, a livello nazionale e a livello regionale”.

I sindacati evidenziano la necessità di “risorse economiche e professionali”, insieme a “un monitoraggio attento e un’efficace programmazione per garantire un equilibrio e un miglioramento nel sistema di assistenza e cura nei prossimi anni”.

Per sensibilizzare sulla problematica e premere su misure concrete e inclusive, perché è inaccettabile che persone con alto bisogno assistenziale possano rimanere scoperte in assenza di adeguati finanziamenti, martedì 16 aprile si passa dalla sala alla piazza, con una manifestazione a Milano con l’associazione Ledha.

I dati, come mostrato nell’iniziativa di oggi, ci dicono che nei prossimi anni anziani e disabili aumenteranno, si parla di circa un milione di persone in più da assistere nella nostra regione nel 2040 – considera Tramparulo -. Quindi abbiamo la necessità di potenziare i servizi a partire da quelli domiciliari e della residenzialità. Tutto questo si fa con il personale e con le risorse, i due temi stanno insieme. Abbiamo bisogno di più risorse sulla non autosufficienza e di potenziare il personale”.

(ringraziamo Elena Peracchi per il contributo multimediale)