Chahramane (Fp Cgil Mantova): “Violate le norme sulla salute e sicurezza e la privacy. La Comunità, che accoglie ragazzi minori non accompagnati, è piccola. Ma piccola non vuol dire che debba avere piccoli diritti!”
15 mag. 2024 – Fallito il tentativo di conciliazione, in Prefettura, tra la Fp Cgil Mantova e la cooperativa sociale ‘Gli Ultimi’ che, a Curtatone, gestisce la Comunità educativa per minori stranieri ‘Papa Francesco’.
“Non abbiamo trovato un accordo, la cooperativa ha fatto muro alle nostre istanze e quindi lo stato di agitazione, proclamato lo scorso 8 maggio, con la sospensione del lavoro straordinario e supplementare, prosegue”, racconta la sindacalista Najoua Chahramane.
Quali sono le istanze?
“La Comunità è piccola, accoglie 10 ragazzi minori non accompagnati, seguiti da circa 9 lavoratrici e lavoratori. Ma piccola non vuol dire che debba avere piccoli diritti! – premette Chahramane -. Chiediamo l’applicazione delle norme sulla salute e sicurezza, visto che non si rispettano le 11 ore di riposo tra un turno e l’altro e che di notte è in servizio un solo operatore o operatrice, peraltro senza sistemi di soccorso, ad esempio il sensore ‘uomo a terra’. C’è poi il tema dei sistemi di videosorveglianza che violano la privacy e quindi, anche qui, la legge. Il personale è esasperato e ci ha chiesto di fare partire la protesta. E ci hanno anche segnalato – aggiunge la funzionaria della Fp Cgil mantovana – che mancano cibo e prodotti per l’igiene personale, oltre che il ‘pocket money’, cioè la diaria di 2-3 euro per le piccole spese delle ragazze e ragazzi ospiti della Comunità”.
È uscito altro dall’incontro in Prefettura?
“La parte datoriale ha aperto uno spiraglio solo rispetto alla mancata applicazione del contratto nazionale delle cooperative sociali e dell’integrativo provinciale, ma demandando un confronto con Confcooperative Brescia a cui è affiliata. Per il resto, come dicevo, la sua è una posizione di sostanziale chiusura e di disconoscimento dei rilievi che abbiamo mosso come Fp Cgil”.
Quindi?
“Adesso documenteremo la situazione chiedendo ispezioni all’Ispettorato del Lavoro, all’Ats e anche al Comune di Curtatone, che rilascia gli accreditamenti. Con i verbali davanti, vedremo come si comporterà la cooperativa, irriconoscente del bel lavoro portato avanti dalle lavoratrici e dai lavoratori che, con i ragazzi della Comunità, hanno costruito relazioni di rispetto e fiducia”.