3 Jul 2024
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Fp Cgil Brescia / Matteo Casiraghi eletto segretario generale

“Scegliere, dopo vent’anni di esperienza e di vita nel territorio brianzolo, in cui sono nato, di fare altrove qualcosa per la Cgil non era affatto scontato. E sono qui con entusiasmo, mettendomi a disposizione per affrontare nuove e impegnative sfide per il futuro”

 22 mag. 2024 – Matteo Casiraghi è il nuovo segretario generale della Fp Cgil Brescia.

Eletto oggi dall’Assemblea Generale della categoria provinciale, prende il testimone da Vincenzo Moriello.

Monzese di nascita e di origini, 47 anni, Casiraghi è un appassionato, oltre che della Cgil, “di tutto ciò che fa stare insieme la gente, a partire dalla cucina, nel senso di trovare chi sa cucinare bene”, dice sorridendo. In più è molto attento alla comunicazione social, “che spesso viene sottovalutata e invece è uno strumento, parallelo e integrativo alla relazione diretta con le persone, che è per noi imprescindibile. Attenzione però! – avverte -. Tutto serve a far conoscere il faticoso mestiere sindacale, a generare partecipazione, protagonismo, coinvolgimento ed entusiasmo, però sempre nell’interesse delle lavoratrici, dei lavoratori e della nostra organizzazione, nell’interesse generale di tutti coloro che rappresentiamo e organizziamo e mai nell’interesse proprio. Un esempio recente di come si può fare rete on line e tra le persone in carne e ossa è la campagna di raccolta firme per i quattro quesiti referendari finalizzati al lavoro stabile, tutelato, sicuro e dignitoso. Un volantino, il passaparola o il passa-foto generano condivisione di una notizia, producendo interessi collettivi, offrendo rappresentanza, contrattazione, conflitto ed organizzazione. Noi dobbiamo lanciare semi coltivando quelle terre e anche i social contribuiranno alla raccolta per i diritti”, sottolinea.

Come hai conosciuto la Cgil?

“L’ho conosciuta da figlio, in casa, ascoltando la fatica del lavoro in fabbrica che i miei genitori mi facevano respirare rientrando la sera, raccontando una quotidiana militanza sindacale e politica. Poi da studente e poi lavorando in un call center, dove, un po’ più di vent’anni fa, ci organizzammo fino ad ottenere la stabilizzazione di molte lavoratrici e molti lavoratori precari (chi in ritenuta d’acconto, chi co.co.co, alcuni privilegiati a tempo determinato). La Cgil Monza e Brianza, dopo quella lotta, mi propose un impegno sindacale a tempo pieno, inizialmente allo ‘sportello 626’ per la salute e sicurezza sul lavoro”, risponde Casiraghi.

E poi?

“Successivamente ho contributo a costituire e organizzare quello che ancora oggi si chiama Nidil (Nuove identità di lavoro, la struttura sindacale che rappresenta lavoratrici e lavoratori somministrati e atipici – ndr). Fu una fase dove sperimentammo la costruzione della rappresentanza dei precari nel pubblico impiego e da lì, poi, costruimmo, nell’epoca della cosiddetta ‘circolare Damiano’, anche percorsi contrattuali e rivendicativi che portarono alla stabilizzazione di migliaia di lavoratrici e lavoratori dei call center della provincia. Fu una delle più belle esperienze, rendemmo visibile l’invisibile! – racconta Casiraghi –. Mi resi conto lì, per la prima volta, che il contribuire al miglioramento delle condizioni materiali di migliaia di lavoratrici e lavoratori ripaga degli sforzi, della fatica, li mette in secondo piano. Ancora, sempre nel territorio di Monza e Brianza, dove ho fatto il sindacalista fino a oggi – prosegue -, ho lavorato per 4 anni in Fiom, per poi svolgere i due mandati di segretario generale nella Flai, la categoria dell’agroindustria. Nel 2019 sono entrato nella segreteria confederale ed ora eccomi qua, con la voglia di imparare e portando in contributo quanto mi hanno fatto imparare molte altre e molti altri”.

E così cambi anche territorio, approdando a Brescia.

“Penso sia giusto mettersi a disposizione dell’organizzazione e mettersi in discussione per gli altri. Non era affatto scontato, per me, scegliere di fare altrove qualcosa per la Cgil, dopo vent’anni di esperienza e di vita nel territorio brianzolo, in cui sono nato. E l’ho accettato con entusiasmo, sapendo di conoscere persone straordinarie, che hanno fatto bene, e con cui, lavorando insieme, si può fare ogni giorno sempre meglio. Ne sono convinto!”, considera il neo segretario generale.

Come ti approcci a lavorare per la Funzione Pubblica, categoria a tutto tondo, nel quadrato Cgil?

“Ritengo strategico e fondamentale completarmi con il contributo delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici, senza cui non esisterebbe democrazia in questo Paese. Intendo dire che i diritti di cittadinanza, se non riconosciuti quotidianamente nel mestiere delle pubbliche funzioni, non troverebbero dignità – specifica Casiraghi -. Per questo, nel nuovo incarico, mi dedicherò a rilanciare il valore e il ruolo del lavoro pubblico come fattore costitutivo e costituente. Spesso si sottovaluta l’importanza delle funzioni pubbliche come mestieri che si prendono cura dei diritti e della dignità delle persone. Sono funzioni imprescindibili, perché senza un ospedale, senza un comune, senza un comando dei vigili del fuoco, senza il presidio di un ente pubblico quel territorio non avrebbe democrazia – ribadisce -. Credo, inoltre, che ancor più oggi, le funzioni pubbliche siano espressione di una rinnovata confederalità, perché tengono insieme gli interessi generali di persone diverse tra loro. Dobbiamo farci carico con intelligenza e autorevolezza di quanto sta accadendo, delle torsioni democratiche in corso anche attraverso la riduzione del perimetro pubblico. Lo faremo, come sempre, con le lavoratrici e i lavoratori, le delegate e i delegati del settore pubblico. Ma anche – aggiunge – con quelle e quelli del settore privato, peraltro in crescita nella categoria. Infatti noi rappresentiamo tutte le lavoratrici e i lavoratori addetti a funzioni pubbliche, a un lavoro che, attraverso i servizi erogati, si prende cura delle persone producendo ricchezza e benessere sociale. Un’educatrice di un asilo in appalto comunale ha un rapporto di lavoro privatistico ma esercita una funzione pubblica e il suo prendersi cura dei figli di cittadine e cittadini determina come anche questi secondi vivono e stanno nel territorio conciliando il loro tempo di vita-lavoro. Insopportabile, però – commenta –, la disparità di diritti contrattuali tra chi lavora in uno stesso posto di lavoro. La battaglia della Fp Cgil per applicare, per uno stesso lavoro, stessi salari e stessi diritti va portata avanti con determinazione. E, come facciamo sempre, per portare ovunque diritti e tutele sempre più forti e inclusivi, in ogni ambito che ci coinvolge”, assicura Casiraghi, rimarcando la peculiarità della categoria.

L’intervista si chiude con i ringraziamenti:

“A chi, nella nostra organizzazione, ha la responsabilità di avermi proposto alle compagne e ai compagni della nostra Assemblea generale, alle donne e agli uomini della Funzione Pubblica di Brescia che mi hanno accordato fiducia e di cui voglio essere, con onore e orgoglio, da subito Funzione Partigiana e – permettetemi questo spazio privato -, a tutte e tutti coloro che ho incontrato nella mia vita e senza i quali non sarei quel che sono”.

All’Assemblea Generale della Fp Cgil Brescia hanno partecipato per la Confederazione, il segretario generale della Camera del lavoro bresciana Francesco Bertoli e il segretario generale Cgil Lombardia Alessandro Pagano. Per la Funzione Pubblica, la segretaria generale lombarda Manuela Vanoli e la segretaria generale nazionale Serena Sorrentino.