Il SISS, Sistema Informativo Socio Sanitario, ha malfunzionamenti quotidiani. La segnalazione di prospettiva di Paola Nardis, medica di medicina generale e coordinatrice per la FP Cgil Bergamo
26 giu. 2024 – “L’input che riceviamo è che la dematerializzazione deve essere massimale, per cui cerchiamo di ritirare il minor numero di ricettari rossi del Ssn. Ma come può essere possibile mantenere un livello elevato di dematerializzazione se il Siss, il sistema informatico che abbiamo a disposizione funziona a singhiozzo ormai da qualche anno?”. Così Paola Nardis, medica di medicina generale e coordinatrice per la FP Cgil Bergamo.
Quindi ci sono disguidi informatici?
“Il Siss ogni due per tre si blocca. È vero che la scorsa settimana ci sono stati anche malfunzionamenti tra sistemi a livello nazionale che si sono poi riflettuti a livello regionale e locale ma è anche vero che negli ultimi 2-3 anni ci sono interruzioni quotidiane del sistema nel corso delle fasce orarie mattutina e pomeridiana, e così non sempre le persone riescono ad avere risposte in giornata per via telematica – ed è paradossale – rispetto a certificati di malattia, richiesta di esami e prestazioni, impegnative per farmaci – risponde Nardis -. Non riusciamo nemmeno a consultare il loro fascicolo sanitario per verificare un accertamento eseguito o il quadro clinico storico dei pazienti. Un bel disagio per le cittadine e i cittadini ma anche per noi medici che ci ritroviamo a fare prescrizioni anche la sera, tra le 22 e le 23, cogliendo ogni momento utile per assolvere con responsabilità ai nostri compiti e alle istanze di salute e cura che ci vengono poste. La medicina territoriale ha diverse importanti criticità – prosegue la sindacalista -, da lungo corso è stata abbandonata a sé stessa e come Fp Cgil lo abbiamo sempre denunciato, facendo delle proposte per invertire la rotta, per recuperare qualità al servizio reso alla popolazione e al contempo tutelare i diritti di chi lavora nella medicina generale. Continueremo a farlo, tutte le volte che va fatto e anche guardando alla telemedicina che dovrà offrire garanzie di stabilità e continuità per essere un servizio complementare di supporto e non un ostacolo”.