21 Nov 2024
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Santo Patrono della Polizia Penitenziaria. Fp Cgil Lombardia: “Altro che Festa, qui c’è da pregare”

Milano, 27 giugno 2024 – Dopo aver declinato, lo scorso marzo, l’invito a partecipare alla celebrazione per i 207 anni della Polizia Penitenziaria, anche per la Festa del Santo Patrono del Corpo, San Basilide, che in Lombardia viene organizzata oggi a Brescia, la Fp Cgil si nega.

“Al Santo dobbiamo affidarci con le preghiere, non con le feste, viste le condizioni in cui versano le carceri italiane, a partire da quelle lombarde – dichiara il coordinatore regionale Fp Cgil Lombardia della Polizia Penitenziaria Calogero Lo Presti -. E c’è da sperare che ci ascolti almeno lui, visto che già l’Amministrazione e la politica fanno orecchie da mercante, nonostante gli annunci e le promesse”.

Le gravissime condizioni in cui versano gli istituti, con il sovraffollamento, i suicidi in aumento tra le persone detenute, gli edifici insalubri e inadeguati, ricadono anche su tutte le lavoratrici e i lavoratori del sistema carcerario e per quanto riguarda, nello specifico, la Polizia Penitenziaria si traducono anche in un quotidiano denso di rischi per la propria incolumità, di uno stress psicofisico ai massimi livelli, in demotivazione e in grandi carichi di lavoro, viste le pesanti carenze tra gli organici.

“Come noto, questo è un ambiente durissimo sia per le condizioni detentive sia per le condizioni lavorative – afferma Lo Presti -. E il malessere generalizzato può diventare violenza su di sé e sugli altri da ambo le parti. Una violenza che, per la parte che coinvolge la Polizia Penitenziaria, denunciamo noi per primi perché certi comportamenti scorretti, laddove accertati, ledono la reputazione e le fatiche di chi lavora onestamente e con dedizione per questo Corpo – sottolinea il sindacalista -. Ma, altrettanto, denunciamo lo stato di abbandono in cui ci sentiamo noi lavoratrici e lavoratori agenti della ‘PolPen’, con un’organizzazione del lavoro che non tiene conto che anche noi siamo persone e non dei numeri e che abbiamo a che fare con altre persone, con la loro storia, spesso atroce, sulle spalle e le loro tante diverse fragilità. Ribadiamo, pertanto, la necessità di nuove assunzioni e anche di specifiche professionalità per fare fronte alle problematiche di salute mentale che possono avere o colpire le persone detenute. Del resto, – aggiunge – un supporto psicologico, per reggere a tante situazioni delicate e complesse, serve anche alla Polizia Penitenziaria. Insomma, come sempre, è a tutto il sistema carcerario che l’Amministrazione, il Governo, la politica tutta dovrebbero guardare, assumendosi finalmente la responsabilità di averne cura davvero, a partire da politiche deflattive e misure alternative, anche qui mettendo in campo tutte le risorse necessarie”.

Comunicato stampa