Oggi il presidio unitario a Roma mentre Federcasa ha rinnovato, con Marco Buttieri, il suo Presidente. Dalla Lombardia una delegazione con Barbara De Pedrini, coordinatrice regionale Fp Cgil. “La nostra mobilitazione continua”
28 giu. 2024 – “Siamo a Roma per continuare la mobilitazione sul rinnovo del contratto”, dice Barbara De Pedrini, coordinatrice Federcasa per Fp Cgil Lombardia, dal presidio unitario nazionale organizzato in piazza Esquilino.
Cosa chiedono lavoratrici e i lavoratori delle aziende ed enti dell’edilizia residenziale pubblica (Erp) lo dice, accanto a lei, Luca Bianco dell’Aler Milano, del comitato iscritti della Cgil: “Quello che ci stanno proponendo al tavolo per il rinnovo contrattuale relativo al triennio 2022/2024 non recupera neanche la metà dell’inflazione” e così fare i conti con i costi della vita diventa ancora più difficile. “Gestiamo un settore molto importante ed essenziale – evidenzia Bianco – e colpire così i lavoratori non fa altro che danneggiare un servizio che potrebbe essere migliore in condizioni lavorative migliori”.
Il presidio odierno è servito per consegnare a Federcasa, che oggi ha eletto come nuovo presidente Marco Buttieri al posto di Riccardo Novacco, una lettera firmata da oltre 2000 lavoratrici e lavoratori del sistema Erp (quasi 4000 i complessivi) con le rivendicazioni sindacali per un rinnovo 2022-2024 dignitoso in termini economici e che risponda alla domanda di valorizzazione professionale del personale.
“Le istanze espresse con lo sciopero del 20 febbraio non sono state prese in considerazione”, rileva De Pedrini ed è per questo che la lotta non si ferma qui.
La lettera-appello ‘strafirmata’ e consegnata al presidente uscente Novacco, verrà plausibilmente letta dal neo Presidente Buttieri e sarà inoltrata anche al presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga.
Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl respingono come indecoroso l’incremento tabellare del 6% proposto da Federcasa e respingono il suo contrapporre, sui piatti della bilancia, la gestione del patrimonio pubblico e il costo contrattuale, oltre ai tentativi di scaricare sulla politica le proprie mancanze al tavolo di trattativa.
“Noi, lavoratrici e lavoratori, siamo ben consapevoli dell’importanza del sistema di edilizia pubblica residenziale in un contesto sociale caratterizzato dalle crescenti difficoltà nell’accesso all’abitare e dall’aumento della povertà. Siamo consapevoli delle necessità che tale sistema debba essere rafforzato e potenziato. E siamo consapevoli che il suo rafforzamento e potenziamento non può prescindere dal riconoscimento della centralità che noi lavoratrici e lavoratori abbiamo nella tutela abitativa della popolazione più fragile – riporta la lettera -. ADESSO BASTA! Vogliamo il contratto e lo vogliamo dignitoso, equo e tempestivo!”.