Zecca (Fp Cgil Medici Lombardia): “Il punto davvero qualificante dell’accordo è il meccanismo di protezione delle aziende che hanno assunto più personale”
8 lug. 2024 – Siglato l’accordo sulle risorse aggiuntive regionali 2024 per le lavoratrici e i lavoratori della dirigenza medica, veterinaria, sanitaria e della dirigenza professionale, tecnica e amministrativa della sanità pubblica.
La firma dell’accordo è di mercoledì 3 luglio tra Regione Lombardia e sindacati e segue quella del giorno prima per le lavoratrici e i lavoratori del comparto.
“Le quote delle Rar 2024 riconfermano, in sostanza, quelle dell’anno precedente: 1100,00 euro pro capite, più 173,00 euro per il personale che in un anno effettua almeno 12 turni notturni. Entrambe le cifre sono comprensive di oneri riflessi e Irap – spiega Bruno Zecca, segretario Fp Cgil Medici Lombardia -. Metà della quota sarà data in acconto entro il prossimo ottobre, il saldo e i 173,00 euro per i turni notturni entro il 31 maggio 2025. Il tutto previa verifica dell’andamento e poi dell’esito finale dei progetti da parte del Nucleo di valutazione delle prestazioni aziendali”.
Quali sono i vincoli per ottenere le Rar?
“Ogni dirigente deve essere coinvolto in almeno una delle nove aree di intervento e la quota complessiva verrà proporzionata al livello di obiettivo raggiunto e in base all’effettiva presenza in servizio, considerando anche la data di assunzione (non verrà erogata a chi assunto dopo il 1° agosto 2024, ancora una volta Regione ha fatto muro su questo punto) e cessazione del rapporto di lavoro nell’anno in corso e se a tempo pieno o ridotto”, risponde Zecca.
L’effettiva presenza in servizio come si traduce?
“Vengono considerate presenza la maternità obbligatoria e il congedo di paternità obbligatorio, l’infortunio sul lavoro, i permessi sindacali, le ferie, le festività e i periodi di ‘riposo biologico’, come da contratto nazionale”.
Quali sono gli obiettivi? “Ho detto prima che le aree di intervento sono nove – premette Zecca -, e rispondono a nove macro obiettivi per valorizzare, entro il 31 dicembre 2024, la messa a terra della legge regionale n. 22/2021 e rispettando gli indirizzi di programmazione. Per titoli: il primo riguarda l’integrazione e interconnessione delle reti ospedaliere e territoriali; il secondo, lo sviluppo delle Case di Comunità, Ospedali di Comunità, Centrale Operativa Territoriale; il terzo, l’integrazione e interconnessione nella disciplina di salute mentale, dipendenze, disabilità e sanità penitenziaria; il quarto, il potenziamento della rete territoriale; il quinto, l’ideazione di progetti per l’innovazione informatica in un’ottica di integrazione dei servizi sanitari e sociosanitari, amministrativi e tecnici; il sesto, progetti con approccio integrato e intersettoriale per promuovere la salute, a partire dalla prevenzione; il settimo, progetti legati alla programmazione e alla gestione amministrativa, giuridica, tecnica e sanitaria; l’ottavo, progetti per la prevenzione e il controllo in ambito veterinario. Infine l’ultimo, ma non meno importante, anzi – evidenzia Zecca- riguarda lo sviluppo di progetti per prevenire e contrastare le aggressioni sul lavoro. Ogni azienda ed ente sanitario potrà, al tavolo della contrattazione decentrata, individuare altri obiettivi”, aggiunge.
Ricordiamo quali sono queste aziende ed enti dove si erogano le Rar?
“Ats (Agenzie tutela salute), Asst (aziende socio sanitarie territoriali), Irccs pubblici (Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico) trasformati in Fondazioni, Areu (Agenzia regionale emergenza urgenza), Asp (Aziende servizi alla persona) che applicano il contratto della sanità pubblica, Acss (Agenzia di controllo del sistema socio sanitario lombardo), Arpa (Agenzia regionale protezione ambiente), Izsler (Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna)”.
Dichiarazione finale?
“Il punto davvero qualificante dell’accordo è aver trovato con Regione Lombardia un meccanismo che, attraverso un monitoraggio delle risorse economiche, evita di penalizzare le aziende più virtuose, cioè quelle che in questi mesi hanno assunto nuovi dipendenti”.