Fp Cgil Lombardia: A Regione chiediamo risposte e un confronto sui tanti temi posti da tempo
Milano, 15 luglio 2024 – Non è la prima volta che ad ogni aggiornamento del SIUL (il sistema informativo integrato che dovrebbe facilitare l’accesso ai servizi delle politiche del lavoro) ci siano disservizi, tra l’altro non sempre comunicati con prontezza, ma questa volta si è stabilito un nuovo record. Regione Lombardia aveva programmato la migrazione del SIUL verso ambienti cloud dalle ore 20 di giovedì 4 luglio alle ore 14 di martedì 9 luglio ma la piattaforma, in particolare la sezione SAP (scheda anagrafico professionale) usata dai Centri per l’Impiego per la gestione dell’utenza, il 12 luglio era ancora fuori uso.
Un danno grave per operatrici e operatori, pubblici e privati, che sono stati costretti a cancellare appuntamenti programmati da giorni o, peggio, sperare di fronte all’utenza, che il disservizio fosse momentaneo. Un danno, ancor più grave, per le cittadine e i cittadini che hanno perso giorni preziosi per avviare un percorso formativo o per ottemperare agli obblighi normativi della Naspi (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, SFL (Supporto per la Formazione e il lavoro), ADI (Assegno di inclusione), ecc.
Il tratto più insidioso, però, è la perdita di immagine dei CPI come servizio pubblico, dove la faccia la mettono operatrici e operatori che lavorano quotidianamente per garantire accessibilità, competenza e comprensione. Un lavoro spesso misconosciuto visti gli obiettivi, principalmente quelli legati al progetto Gol (Garanzia Occupabilità Lavoratori), decisi dall’alto e che non tengono conto dei blocchi operativi, appunto, che sempre più spesso rendono impossibile raggiungerli.
“Questa è l’ennesima dimostrazione di come Regione Lombardia pretenda da lavoratrici e lavoratori grandi sacrifici senza assumersi la propria parte di responsabilità – dichiarano Antonio Lenzi, coordinatore Fp Cgil Lombardia e Dino Pusceddu, segretario Fp Cgil Lombardia -. A Regione chiediamo: perché di fronte ai frequenti disservizi non è stata costruita, nonostante le diverse richieste, una procedura di emergenza da attivare in casi come questo? Perché fare una manutenzione così impegnativa a metà luglio invece che prevederla nei giorni di agosto? Queste, insieme a tante altre già poste – proseguono Lenzi e Pusceddu -, sono domande a cui vorremmo Regione Lombardia rispondesse. Chiediamo un confronto largo sui tanti temi delle politiche attive del lavoro per porre rimedio alle tante disomogeneità del settore”.