Da sabato 20 luglio e fino a fine settembre il Comitato referendario impegnato a coinvolgere cittadine e cittadini per un “Sì all’Italia unita, libera, giusta”. Vanoli (Fp Cgil Lombardia): “Come categoria siamo anche questa volta in prima linea in questa lotta a tutela dei diritti civili e sociali delle cittadine e dei cittadini di questo Paese. Questa pessima e pericolosa legge va cancellata al più presto”.
La CGIL è stata promotrice dell’iniziativa e il Comitato referendario nazionale (che, a cascata, si sta riproducendo a livello regionale e locale) è composta da un’ampia rete di realtà sociali, politiche, associative e della società civile.
Ripartono dunque i banchetti nelle piazze e sui luoghi di lavoro ma anche nei parchi cittadini, lungo i litoriali e i sentieri. Insomma ogni via sarà buona e la petizione si potrà firmare anche on line.
Entro fine settembre bisogna riuscire a centrare l’obiettivo delle 500mila firme obbligatorie da consegnare alla Corte di Cassazione. L’obiettivo ancora più grande sarà poi portare il 50% + 1 delle elettrici e degli elettori italiani a votare sì al quesito referendario.
Questo il suo testo:
“Volete voi che sia abrogata la legge 26 giugno 2024, n.86, ‘Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione’?”
“La legge sulla autonomia differenziata va abrogata perché: spaccherà l’Italia in tante piccole patrie, condannando il Paese all’irrilevanza politica ed economica anche a livello europeo; aumenterà i divari territoriali; peggiorerà le già insopportabili disuguaglianze sociali a danno di tutta collettività e, in particolare, di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, giovani e donne; moltiplicherà la burocrazia, complicando la vita alle imprese” afferma il Comitato referendario.
“Come categoria siamo anche questa volta in prima linea in questa lotta a tutela dei diritti civili e sociali delle cittadine e dei cittadini di questo Paese. La legge sull’autonomia differenziata crea dei divari inaccettabili non solo tra Nord e Sud ma anche tra territori e persone più ricche e territori e persone meno ricche, figuriamoci le povere! E così, non solo le diseguaglianze già in essere non saranno sanate ma si aggraveranno ulteriormente – commenta Manuela Vanoli, segretaria generale della Fp Cgil Lombardia -. Come categoria denunciamo con forza che il federalismo asimmetrico e competitivo sancito dalla legge Calderoli romperà la solidarietà nazionale e sarà ben altro rispetto a un decentramento volto a migliorare i servizi pubblici. L’impatto che i servizi erogatori dei diritti di cittadinanza subiranno a causa dell’autonomia differenziata e di politiche pubbliche a geometria variabile – tanto più considerando che il trasferimento di funzioni dallo Stato alle Regioni dovrà essere fatto a risorse invariate rispetto a quanto stanziato nella legge di bilancio 2023 -, sarà pagato interamente dalle cittadine e dai cittadini e dalle lavoratrici e lavoratori pubblici, visto che la contrattazione collettiva sarà sostituita da contratti di lavoro legati alle diverse realtà territoriali – evidenzia la dirigente sindacale -. E così una stessa professione avrà diritti e salari differenti a seconda di dove sarà esercitata. Come categoria e con tutta la Cgil, non lo possiamo, non lo vogliamo permettere. Questa pessima e pericolosa legge va cancellata al più presto”.
-> Vai qui per firmare on line: https://referendumautonomiadifferenziata.com/