Oggi presidi in tutta Italia della Cgil, con Fp e Silp, per il rinnovo contrattuale delle lavoratrici e dei lavoratori in divisa. In Lombardia, per la Polizia Penitenziaria, in piazza al presidio regionale il coordinatore Lo Presti con il segretario della categoria Pusceddu
31 lug. 2024 – Con lo slogan “Adesso basta!”, le lavoratrici e i lavoratori del comparto Sicurezza e Difesa oggi sono scesi in diverse piazze del Paese con la Cgil, la categoria della Funzione Pubblica e il Silp, il sindacato della Polizia di Stato, nella giornata di mobilitazione nazionale per rivendicare “garanzie di risorse economiche per un contratto dignitoso che permetta il recupero del potere d’acquisto per le donne e gli uomini in divisa; un piano straordinario di assunzioni per aumentare gli organici del personale operante nei molteplici servizi di sicurezza svolti dalle forze di polizia e militari; il miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita per contrastare il preoccupante fenomeno dei suicidi tra i lavoratori; garanzia di una pensione dignitosa e attivazione della previdenza complementare per garantire un futuro sicuro ai lavoratori”.
Anche in Lombardia sono stati organizzati dei presidi territoriali, vedi a Monza e Brescia, mentre quello regionale si è tenuto davanti alla Prefettura di Milano, con la partecipazione del segretario generale Cgil Alessandro Pagano.
Per la Fp Cgil, a essere interessati dalla mobilitazione, sono le lavoratrici e i lavoratori della Polizia Penitenziaria.
“Con questo presidio vogliamo sensibilizzare il governo affinché stanzi maggiori fondi per un contratto dignitoso – rimarca il coordinatore regionale Calogero Lo Presti -. Ma ne approfittiamo anche per denunciare le situazioni precarie all’interno delle carceri lombarde”. Il riferimento è al sovraffollamento dietro alle sbarre, con circa 9000 persone detenute (sono 3000 quelle in più), ma anche alle carenze di organici tra la Polizia Penitenziaria di “almeno 1000 unità. Il governo, invece di fare slogan, faccia davvero qualcosa per la popolazione detenuta e le lavoratrici e i lavoratori”, afferma.
Il segretario Fp Cgil Lombardia Dino Pusceddu non è meno diretto sostenendo: “Il governo si riempie la bocca di parole come la sicurezza, e poi non solo non mette risorse per garantirla, per migliorare le condizioni delle carceri, per assumere più personale penitenziario, ma per il rinnovo contrattuale offre una cifra che non arriva ai 100 euro netti, senza praticamente arretrati per il triennio 2022/2024. Questo non lo possiamo accettare! Dov’è la valorizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori, che sono peraltro in una fase di grande stress psicofisico, a fronte di una situazione nelle carceri che peggiora ogni giorno di più, come testimonia purtroppo il crescere dei suicidi dentro e fuori le celle? Questo comparto va messo al centro – sottolinea – e dare una svolta al sistema carcerario è una questione di civiltà”.
Dal presidio nazionale a Roma, il segretario Fp Cgil Florindo Oliverio dichiara: “Di fronte alle promesse senza fatti del Governo Meloni non c’era altra soluzione che scendere in piazza e protestare”. Per le donne e gli uomini in divisa “servono risorse per rinnovare i contratti, per la previdenza integrativa, per una copertura assicurativa Inail”.