25 Oct 2024
HomeLeccoAsst Lecco / Firmato il contratto integrativo aziendale 2024

Asst Lecco / Firmato il contratto integrativo aziendale 2024

ospedale manzoni lecco

Elmo (Fp Cgil): “È un buon accordo ma il completo riconoscimento delle professionalità che operano quotidianamente all’interno del Servizio Sanitario Nazionale potrà essere garantito soltanto attraverso il rinnovo del contratto nazionale e nei termini che come Fp Cgil continueremo a sostenere, a partire da adeguati incrementi tabellari e fino a un’adeguata politica di assunzioni”

3 sett. 2024 – Siglato tra Asst Lecco, sindacati e Rsu il contratto integrativo aziendale 2024 che interessa circa 2597 lavoratrici e lavoratori del comparto (professionalità infermieristiche, tecniche, amministrative).

“Le risorse stanziate all’interno del Fondo Incarichi, Progressioni Economiche e Indennità Professionali (ex art. 102 del contratto nazionale Sanità Pubblica 2019/2021) ammontano complessivamente a più di 9milioni e 900mila euro – esordisce Teresa Elmo, segretaria generale della Fp Cgil Lecco -. All’interno di questo Fondo, le parti sindacali hanno ottenuto un ulteriore incremento di 200mila euro, rispetto ai 500mila del 2023, destinato ai passaggi di fascia (i Differenziali economici di professionalità). In ogni modo, di questi 700mila euro totali per i Dep, nel 2024 potrà beneficiarne il 50% massimo degli aventi diritto nelle singole Aree, individuati attraverso i criteri stabiliti dalle norme, vedi quelle stringenti di livello nazionale. A partire da questo settembre/ottobre, Asst attribuirà formalmente il differenziale economico di professionalità e già dai primi mesi del 2025 intende proseguire con le attribuzioni successive”.

Questo per applicare i passaggi di fascia a tutto il personale?

“Nel 2023, con i criteri definiti nel contratto aziendale e un riparto equo all’interno delle diverse aree – che abbiamo mantenuti anche nell’integrativo del 2024 -, hanno avuto i Dep ben 552 lavoratori e lavoratrici. Nel giro di tre o quattro anni al massimo dovremmo riuscire a far passare tutto il personale”, risponde la segretaria generale.

Ci sono altre risorse per le lavoratrici e i lavoratori?

“Il Fondo Premialità e condizioni di lavoro ammonta a più di 7milioni e 400mila euro. È stato previsto un ampliamento della quota per il Progetto RIS (Rientro In Servizio), portandola a 220mila euro complessivi per finanziare i gettoni del personale afferente alla Direzione aziendale delle professioni sanitarie e sociosanitarie. Questi gli importi confermati: 100 euro per il richiamo in servizio presso il presidio di assegnazione; 120 euro per il richiamo in servizio fuori presidio; 50 euro per proseguire il turno oltre alle 4 ore di servizio – specifica Elmo -. A ciò si aggiungono i 25mila euro destinati al personale amministrativo sportellista con attività di maneggio valori. Come parti sindacali abbiamo chiesto e ottenuto che per il finanziamento del Progetto RIS si faccia ricorso ai trasferimenti regionali ricevuti dall’Asst Lecco in applicazione della Legge Sirchia e delle norme sulle prestazioni aggiuntive. Ciò consentirà di liberare risorse economiche preziose dal fondo RIS da dedicare alle figure non sanitarie (Oss, ecc.) – considera -. Inoltre, dopo la riorganizzazione dei consultori seguita alla chiusura del punto nascite di Merate, con questo integrativo aziendale siglato lo scorso 26 luglio viene riconosciuta l’indennità per l’operatività in particolari servizi alle lavoratrici e lavoratori dei consultori coinvolti nelle attività domiciliari”.

Rispetto alle progressioni?

“Abbiamo chiesto che si attivino processi per far partire i passaggi verticali in deroga”.

Altri punti dell’accordo da segnalare?

“È stato confermato il fondo welfare per premi studio al merito scolastico conseguito dai figli dei dipendenti della Asst”.

Cosa va migliorato?

“Al prossimo tavolo verranno riprese tematiche importanti tra cui la definizione dei bandi per assegnare le prestazioni aggiuntive – informa Elmo -. Ma intanto proseguono le nostre richieste per rivedere il regolamento sull’orario di lavoro e le pause, le pronte disponibilità non necessarie nei Servizi psichiatrici di diagnosi e cura, la riorganizzazione della rete degli Assistenti Sociali. E ricordiamo anche – prosegue la sindacalista – i nostri percorsi vertenziali legati ai tempi di vestizione arretrati (periodo 2018/2022); al rispetto delle 7 pronte disponibilità massime mensili; al mancato riconoscimento delle indennità durante le ferie”.

Una dichiarazione finale su questo contratto integrativo aziendale?

“È un buon accordo ma il completo riconoscimento delle professionalità che operano quotidianamente all’interno del Servizio Sanitario Nazionale potrà essere garantito soltanto attraverso il rinnovo del contratto nazionale e nei termini che come Fp Cgil continueremo a sostenere, a partire da adeguati incrementi tabellari che tengano conto del tasso di inflazione dell’ultimo triennio. Sono una leva importante da esercitare, accompagnati dal superamento dell’attuale tetto dei fondi per la contrattazione di secondo livello e a un’adeguata politica di assunzioni, che consenta a lavoratrici e lavoratori di riappropriarsi del diritto alla conciliazione dei tempi di vita-lavoro, messi invece in discussione da rientri in servizio sempre più frequenti e con carichi di lavoro eccessivi perché la carenza di personale è diventata ormai strutturale”.