Densa di riflessioni, denunce, proposte l’assemblea dedicata dalla Fp Cgil Lombardia a questa cruciale figura professionale
18 ott. 2024 – Una grande solitudine, la solitudine di una professione che, paradossalmente, per prima, ha il compito di non lasciare sole le persone ma di accompagnarle in percorsi di sostegno e assistenza ai loro bisogni sociali.
Stiamo parlando della figura dell’assistente sociale e questa è una delle criticità più spesso emerse oggi all’assemblea che la Fp Cgil Lombardia ha organizzato riunendo per la prima volta insieme le delegate e i delegati delle Funzioni Locali, delle Funzioni Centrali, della Sanità Pubblica e del Socio sanitario assistenziale (la registrazione della diretta è disponibile sulla pagina Facebook del sindacato e su YouTube).
Lavoratrici e lavoratori che, pur operando in contesti diversi, hanno tutti sia il compito di farsi carico delle fragilità delle cittadine e dei cittadini sia il problema delle condizioni in cui lo fanno, visto il disinvestimento costante negli anni anche su questi servizi, mentre, a maggior ragione con le crisi in atto, la direzione dovrebbe essere esattamente al contrario.
Contesti diversi, però, significa anche contratti diversi, e dunque diversi diritti e stipendi.
Con la progressiva esternalizzazione dei servizi pubblici, che non risparmiano il sociale, stanno aumentando gli assistenti sociali nel Terzo Settore ed è per questo che la precarietà occupazionale, oltre al dumping contrattuale, mette a rischio e lascia in bilico i diritti di chi fa questa professione ma anche quelli di chi deve avere garanzia di una continuità di una presa in carico ad elevato impatto relazionale, come ha problematizzato la segretaria Fp Cgil Lombardia Sabrina Negri.
Accanto a lei, il segretario regionale Dino Pusceddu ha rimarcato che le difficili condizioni lavorative, dove si susseguono le aggressioni subite e dove i carichi di lavoro si moltiplicano (dovendo, da un lato sopperire alla carenza di personale delle pubbliche amministrazioni, dall’altro, far fronte alle nuove incombenze dettate dalle misure politiche), portano gli assistenti sociali a una notevole mobilità tra i diversi comparti, alla ricerca di migliori prospettive. Ma al tempo stesso alto è il livello di orgoglio di fare questo mestiere che, grazie anche alla sua complessità, deve essere un lavoro di rete.
I diversi interventi delle delegate (questa professione è a predominanza femminile) hanno confermato l’orgoglio e la complessità, insieme al valore del loro ruolo, così cruciale nel sistema del welfare. E così misconosciuto, anche in termini di valorizzazione professionale, di sbocchi di carriera, di responsabilità pesanti che ci si assume in autonomia senza un confronto, ancora una volta in totale solitudine. Un ruolo che ha bisogno di voce e che chiede anche rappresentanza, come rimarcato da Federica Traspadini, neo coordinatrice regionale Fp Cgil per gli assistenti sociali della sanità pubblica.
Manuela Zaltieri, Presidente Ordine Assistenti Sociali di Regione Lombardia, facendo una fotografia del servizio sociale nel welfare lombardo, ha considerato prima come la professione dell’assistente sociale sia sempre meno attrattiva in ragione, ad esempio, di basse retribuzioni che non compensano le grandi responsabilità, della migrazione tra comparti, del turnover, i sovraccarichi di lavoro, le scarse possibilità di accedere a ruoli dirigenziali. Poi, pur volendo delimitare i rapporti di complementarità, ha accolto uno degli obiettivi dell’iniziativa odierna della Fp Cgil, affermando: “Il sindacato ci troverà alleati, da soli non si va da nessuna parte”.
Sara Santagostino, Assessora al Welfare del Comune di Settimo Milanese, riflette sul fatto che, nonostante le criticità e il periodo particolarmente delicato, qualcosa si stia muovendo con il DM 77 per l’assistenza territoriale e le risorse del Pnrr. Anche se qui poi segnala che bisogna sempre lavorare prima sulle spese correnti e a fronte di una frammentazione degli strumenti che complicano le modalità di intervento sia delle amministrazioni locali sia degli assistenti sociali cui tocca, ancora una volta per primi, prendere i remi e remare.
Laura Paradiso, Consigliera nazionale Ordine Assistenti Sociali, intervenendo da remoto, ha introdotto il tema della “questione culturale” nei confronti di una professione importante come questa, con una sua “specificità” rispetto ad altre professioni di cura e che viene invece sottovalutata proprio in ragione del suo campo d’intervento verso persone fragili e bisognose. Ha poi segnalato lacune rispetto al “modello organizzativo”, la “grande solitudine nei servizi” e la “deriva amministrativo-burocratica” in cui spesso la professione viene limitata. Anche lei ha salutato questo momento assembleare come l’inizio di “un nuovo modo di fare rete” tra chi si dedica ai servizi dall’interno e chi si dedica ai servizi dall’esterno, a garanzia dei diritti di cittadinanza e della Costituzione.
Nelle sue conclusioni, il segretario Fp Cgil Lombardia Catello Tramparulo, rivolgendosi alle delegate e delegati assistenti sociali è tornato sulle “caratteristiche uniche” di questa professione. “Voi siete costruttori di rete, di percorsi. Voi siete le sentinelle di quanto accade nel sistema di welfare della nostra regione, la spina nel fianco, perché attraverso la vostra professione si declinano le contraddizioni di qualcosa che non va, che non funziona”.
A partire da una Lombardia che ha usato strumentalmente la sussidiarietà e la libera scelta per ridurre il perimetro pubblico, una Lombardia dove per legge sanità pubblica e privata sono equivalenti. A partire da uno Stato che abdica alle sue funzioni restringendo sempre più i margini dei servizi del pubblico, ad accesso universale, per ampliare quelli del privato, ad accesso di chi può permetterseli. Indirizzo ideologico che va a cozzare proprio con la missione concreta di chi agisce per l’assistenza sociale, come rimarca Tramparulo. E ancora, a partire da un governo che va avanti a leggi cattive, vedi quella dell’autonomia differenziata che aumenta le disuguaglianze, e che svilisce il lavoro pubblico non stanziando le risorse adeguate per i rinnovi contrattuali.
La manifestazione nazionale della Fp Cgil con la Uil di domani, 19 ottobre, in piazza del Popolo a Roma, è una prima risposta a un conflitto destinato a crescere.
E questa assemblea della Fp Cgil Lombardia è una prima tappa di un confronto e di una condivisione di impegni, istanze, e proposte destinato a importanti sviluppi e a un’unione da consolidare e rendere sempre più forte.
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