“Un errore che non si deve fare è farsi prendere dalla fretta di uscire e andare in strada in ogni caso per fare il servizio. Prima bisogna controllare il mezzo, la sicurezza va anteposta. Un ritardo è recuperabile e la vita non può essere messa in gioco”
29 ott. 2024 – “Mi chiamo William La Torre, sembro un po’ mezzo italo-americano. Sono di origini pugliesi, i miei, come tantissimi emigranti, sono arrivati qua al Nord negli anni ‘60. Io sono nato nel ‘77 e dopo una sfilza di cugini e nipoti che si chiamavano Pasquale, mia madre ha detto: No, mio figlio si deve chiamare William”.
Quando un’intervista parte così, è facile che sarà molto interessante e “Willy”, come viene chiamato, non delude le attese.
Il delegato della Fp Cgil lavora in Amsa, la grande azienda milanese dei servizi ambientali dal 5 novembre 2007, nel periodo in cui si è sposato ed è diventato padre del primo dei suoi tre figli.
Prima, per nove anni, avendo studiato da odontotecnico, ha lavorato con un “contrattino dell’artigianato” da “meccanico dentista” precario. Ma avendo “voglia di cambiare vita, di uscire di casa e di stabilità”, ha deciso di svoltare.
In Amsa è entrato come operatore ecologico, poi, volendo crescere professionalmente, ha conseguito la patente C e dunque fa il conducente, il mono operatore dell’organico. “A me piace. Avendo un camion più piccolo, riesco a entrare in tante piccole vie della vecchia Milano, del quartiere Martesana. Il fatto di lavorare sul territorio, di fare un servizio pubblico, mi fa sentire proprio parte della comunità. Provo orgoglio nel fare un servizio che aiuta le persone, anche con un gesto di gentilezza che la mattina presto è quasi impensabile a Milano, quando tutti suonano, tutti ti urlano dietro in qualche modo” – afferma La Torre -. E la stessa cosa per me è l’attività sindacale: il concetto di sociale, di darci una mano tra lavoratori”.
Alle elezioni Rsu del 3-4 dicembre ti candidi?
“Sì, per la prima volta e come rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Seguo, in pratica, da sempre la Cgil. Sono nato in una famiglia con i valori della sinistra. Mio nonno mi dice sempre che uno dei primi sindacalisti della Cgil, adesso non ricordo il nome, arrivava dalla Puglia, da Foggia”.
Giuseppe Di Vittorio, è quello che l’ha fondata.
“Esatto. Io sono nato con i valori della condivisione, della comunità, del dare una mano che, per me rispecchiano i valori di questa grande organizzazione. Certo, gli anni sono cambiati, sono cambiate alcune dinamiche, però le fondamenta sono rimaste identiche. Io mi sento parte di questa grande famiglia che è la Cgil. È importante fare sentire ai lavoratori e alle lavoratrici, nel quotidiano, che noi ci siamo, perché in un’azienda grande come la nostra la rappresentanza sindacale fa la differenza. Noi portiamo informazione, diamo spiegazioni, diamo sostegno a colleghi e colleghe. Quando ho messo i piedi in azienda ero spaesato, le prime cose che ho saputo su come potermi muovere in questo oceano che è Amsa le ho sapute grazie alla Cgil”.
Cosa ti proponi di fare con questa tua candidatura per la Fp Cgil?
“Questo è un momento importante per l’azienda, in profondo cambiamento da alcuni anni, da quando è nel gruppo A2A che sta apportando profondi cambiamenti all’organizzazione interna di Amsa. Noi, è un po’ come se stessimo lottando anche per mantenere la nostra identità, essendo in un’azienda centenaria che ha attraversato tante fasi storiche della città. Cerchiamo di far comprendere ad A2A la nostra specificità, il nostro lavoro quotidiano a contatto con i cittadini, e l’importanza di preservare le nostre radici per non diventare una mera ex partecipata – risponde La Torre -. Poi, in quanto candidato Rlssa, mi impegnerò per la salute e sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici, che per me è un faro, è fondamentale. E la Fp Cgil sta facendo dei corsi on line molto utili, che consiglio davvero a tutti”, evidenzia.
Quindi?
“Dobbiamo garantire un servizio ogni giorno dell’anno, e spesso c’è un inconveniente dietro l’angolo, problematiche tecniche. Il nostro è un lavoro dalle mille variabili, tra traffico e condizioni meteo. Dobbiamo sempre avere mille occhi perché si rischia di farsi male. I morti sul lavoro ci sono anche nell’igiene ambientale. Un errore che non si deve fare, a mio avviso – aggiunge -, è farsi prendere dalla fretta di uscire e andare in strada in ogni caso per fare il servizio. Prima bisogna controllare il mezzo, la sicurezza va anteposta. Se c’è qualcosa che non va, se abbiamo una perplessità, è bene passare prima dall’officina interna, un ritardo è recuperabile e la vita non può essere messa in gioco”.
Rispetto al personale, ci sono carenze?
“L’azienda ora sta assumendo, in base anche ai pensionamenti, però abbiamo fatto diversi periodi dove la carenza di personale si sentiva, anche perché noi lavoriamo 365 giorni su tre turni tutto l’anno e il servizio va garantito. Per sopperire a queste mancanze, viene chiesto ai lavoratori di poter fare dello straordinario. Se una persona se la sente, per una-due ore, ogni tanto si può fare, dico ai colleghi, però non dimentichiamoci che quando c’è bisogno le assunzioni sono importanti. Il lavoro va distribuito.
Perché votare Fp Cgil, attraverso di te?
“Dico ai colleghi e alle colleghe di votarmi perché sanno che io ci sono, sono disponibile per loro sempre. Sanno che in un’azienda oceano come la nostra (“che dà spazio a tutti – dice in senso positivo – dalle donne ai ragazzi immigrati che cercano di costruirsi un futuro”) è molto facile rischiare di incappare in situazioni spiacevoli e la Cgil, lo dicono i fatti, è sempre stata al fianco dei lavoratori. Quindi, io dico: se tu voti me, tu voti noi, e votando la Cgil tu voti il senso di appartenenza a questa organizzazione che è al tuo fianco. Ribadisco, il voto è per noi e questo fa la differenza. L’ho vissuto sulla mia pelle, da ragazzo – prosegue – cosa vuol dire avere il titolare che ti dà in ritardo lo stipendio, che inventa scuse, che schiaccia i tuoi diritti. I diritti ci sono, non dobbiamo fare un passo indietro, ma avanti. Anche un piccolo passo, ma in avanti”.