60 anni, impiantista o impiantista conduttore, il lavoratore, candidato con la Fp Cgil, vuole migliorare le condizioni di lavoro e assicurarsi che diritti di tutti i colleghi siano rispettati
29 ott. 2024 – Pierpaolo Tonani, 60 anni, lavora come impiantista o impiantista conduttore, “dipende dalle mansioni che facciamo”, al termovalorizzatore di Cremona, per A2A Impianti. E lo fa da 23 anni, mentre in precedenza ha lavorato anche per un’azienda di produzione cartaria.
Intanto, ricordiamo cosa fa un termovalorizzatore. E cosa significa lavorarci?
“Un termovalorizzatore brucia rifiuti per sviluppare energia, sia sotto forma di elettricità che di calore. Noi come impiantisti abbiamo due mansioni, esterne e interne. L’impiantista interno è per la conduzione dell’impianto, quindi sala controllo, computer e la gestione della produzione; l’impiantista esterno fa i controlli di tutte le parti dell’impianto ed è comunque in comunicazione con la sala controllo”, risponde Tonani.
Quali sono i problemi del tuo lavoro?
“Al di là delle problematiche che penso siano comuni nel mondo del lavoro, qui una questione da affrontare è la comunicazione con l’azienda. Ma c’è anche il tema sicurezza, perché il termovalorizzatore è un impianto a rischio biologico, gestendo rifiuti di materiali organici o con agenti patogeni, vedi i rifiuti ospedalieri, che possono essere pericolosi per la salute e l’ambiente. Quindi bisogna interfacciarsi sempre con il delegato Rlssa, c’è sempre un susseguirsi di problematiche su questi impianti, cioè non c’è mai niente di definitivo e tutti i giorni c’è qualcosa di nuovo, di diverso”.
Ad esempio?
“Da noi ci sono sempre degli ordini di lavoro aperti. Oltre alla manutenzione programmata dell’impianto c’è anche quella di emergenza. Una ditta esterna è incaricata di tutte queste cose, mentre a noi spetta il controllo della messa in sicurezza quando loro intervengono”.
Come si svolge una tua giornata tipo?
“Eh, quando arrivo non so cosa farò. Ho delle mansioni già prefissate ma poi possono capitare di continuo degli imprevisti, magari un guasto all’impianto su cui bisogna subito intervenire per garantire, appunto, la sicurezza. Il mio lavoro è suddiviso su una doppia turnazione, come dicevo prima. Nel primo turno sono in sala controllo, nella conduzione dell’impianto, e ci sono diversi parametri da tenere sott’occhio, cercando di fare la produzione nel modo più corretto possibile. Nel secondo turno, all’esterno, devo ad esempio prelevare l’acqua dell’impianto, farne le analisi; poi ho una ronda, per cui devo fare un giro per segnare eventuali criticità. In più, ho i carichi e scarichi dei reagenti e, se tutto va bene, il mio lavoro finisce qua ma di solito non è mai così e, con gli imprevisti, ad esempio quando si ferma un nastro scorie, devo correre di qua e di là”.
Ci sono carenze di personale?
“Questo è un tasto dolente. Secondo me, negli ultimi 15 anni, sia per i pensionamenti sia per volere dell’azienda, siamo stati forse solo un anno con il personale al completo. Noi ci siamo imputati – racconta -, perché, naturalmente, dobbiamo sopperire noi alla mancanza di lavoratori e quindi i carichi si fanno pesanti. Adesso sembra che l’azienda cerchi di non andare sotto con gli organici ma difficilmente è così, per via di una persistente mobilità”.
Altri temi?
“L’azienda, in modo unilaterale, di recente ha distribuito una premialità solo a una parte dei lavoratori e non è corretto. Ci stiamo battendo con la Fp Cgil Cremona per avere un incontro, visto che ci hanno bypassato”.
Ti sei candidato alle elezioni Rsu del 3-4 dicembre con la Fp Cgil, perché?
“Sono iscritto da una vita alla Cgil. Mi è sembrato giusto provare a candidarmi per le Rsu, per la prima volta mettendoci la faccia. In azienda ci sono un po’ di cose da sistemare e io, prima di andare in pensione, voglio fare la mia parte, prendendo in carico un po’ la situazione e cercando di seguire il più fedelmente possibile il contratto nazionale che qui a volte provano a bypassare. Ecco, spero almeno di lasciare un buon ricordo ai miei colleghi – aggiunge -, insieme a diritti rispettati e anche rafforzati”.