A “Contratto per te Live”, organizzato da Fp Cgil Lombardia, il segretario della categoria nazionale racconta dell’“esclusione pregiudiziale” di Cgil e Uil dalle trattative, con l’accelerazione dell’Aran per arrivare a una preintesa con una maggioranza sindacale del 54.46%
6 nov. 2024 – Risorse economiche insufficienti, mancanza di soluzioni concrete alle diverse problematiche delle lavoratrici e dei lavoratori, spostamento di risorse a favore di alcune categorie di dipendenti e a discapito della generalità, chiusura frettolosa e inspiegabile della trattativa con la chiara volontà politica di escludere Cgil e Uil. Florindo Oliverio, segretario Fp Cgil Nazionale, a poche ore dall’incontro con l’Aran per il rinnovo del contratto delle Funzioni Centrali 2022-24, è intervenuto a “Contratto per te Live”, l’incontro on line organizzato dalla Fp Cgil Lombardia, per fare il punto della situazione.
E il punto è la “rottura”, con la sottoscrizione della preintesa da parte della Cisl e di altre tre organizzazioni sindacali, per un peso complessivo dichiarato dalla stessa Aran del 54.46%, senza appunto, quella di due su tre delle organizzazioni confederali, Cgil e Uil.
Come spiegato da Oliverio, il contratto proposto offre aumenti salariali del 5,78% a fronte di un’inflazione che, nel triennio 2022-2024, ha superato il 16%. Le risorse stanziate dal governo coprono solo un terzo della perdita del potere d’acquisto subita dalle lavoratrici e dai lavoratori. Questo ha un duplice effetto, visto che si traduce anche nella rinuncia del posto pubblico da parte dei neoassunti trasferiti al Nord che non reggono il caro affitti e il caro vita.
Inoltre nel contratto – “per il quale, giusto a novembre di un anno fa, avevamo presentato la piattaforma unitaria, dunque insieme alle Cisl, con le nostre rivendicazioni” – restano inevase alcune delle richieste economiche e normative avanzate, quali il rifinanziamento delle progressioni verticali, l’estensione del lavoro agile, la revisione del buono pasto. Oppure si opera una ripartizione iniqua delle risorse. Infatti, la maggiorazione dell’indennità di turno festivo infrasettimanale e l’aumento del valore delle posizioni organizzative sono finanziate con risorse sottratte al fondo per il salario accessorio, penalizzando la maggior parte dei dipendenti pubblici. Ma viene anche introdotta la possibilità, per chi ha una posizione organizzativa da almeno 8 anni, di mantenerla a vita, ipotecando anche qui il fondo risorse decentrate anziché risorse dei bilanci degli enti e così impedendo la rotazione degli incarichi.
Oliverio ha puntato il dito sul mancato confronto con il governo sulle risorse. L’Aran ha spinto sull’acceleratore prima che ci potesse essere la possibilità di ottenere stanziamenti aggiuntivi.
“Noi giudichiamo veramente incomprensibile questa fretta di chiudere quando il prossimo 11 novembre è previsto un incontro col governo anche sul tema delle risorse dei contratti pubblici. L’Aran, a fronte delle nostre osservazioni sul fatto che non era opportuno chiudere e troncare una discussione che, anche oggi, aveva visto delle richieste di modifiche da parte di tutte le organizzazioni sindacali, ci ha risposto che l’incontro che avremo con il governo non ha margini”, racconta il dirigente sindacale. L’Aran “non è il decisore ultimo e si è preso una responsabilità che è esclusivamente del governo e per giunta del Parlamento, che deve ancora approvare la legge di bilancio”.
Questa è una “decisione politica, non di merito contrattuale”. Secondo il segretario della Fp Cgil “il mandato arriva quantomeno dal ministro Zangrillo. Quindi noi abbiamo tradotto questo atteggiamento del presidente dell’Aran Naddeo come la volontà del governo di fare un contratto deliberatamente senza la firma di Cgil e Uil – attacca -. Noi, a differenza di altri, non abbiamo mai abbandonato il tavolo di trattativa e abbiamo continuato a discutere nel merito di tutti gli articoli contrattuali, quindi non c’è motivo per dichiarare chiusa una trattativa quando ancora non si è esperito ogni tentativo per vedere se ci sono le condizioni anche economiche per migliorare le condizioni dei lavoratori che rappresentiamo”, ribadisce.
I segretari generali della Fp Cgil e della Uil Pa, Serena Sorrentino e Sandro Colombi, in due note stampa* ravvicinate hanno espresso il loro grande disappunto e insieme la volontà di continuare la mobilitazione con lo sciopero del prossimo 29 novembre. Ma non solo. “Al Governo e al Parlamento diciamo che ci sono le condizioni per trovare aggiustamenti economici e normativi che consentano di dare giuste risposte. Chiederemo alle amministrazioni e alle altre sigle sindacali di procedere all’indizione di un referendum perché la parola per noi deve essere restituita alle lavoratrici e lavoratori e di certo non siamo noi ad aver paura della democrazia”, annunciano.
Florindo Oliverio, nel chiudere il suo intervento, insiste sulla “esclusione pregiudiziale” dal tavolo per rinnovare il contratto delle Funzioni Centrali. “Per questo, noi dobbiamo prepararci a rispondere a questa situazione. Per noi non è mai facile decidere di non firmare un contratto. Sappiamo quali sono le conseguenze. Abbiamo però soltanto una strada, a questo punto, da qui a quando si arriverà alla stipula definitiva del contratto: fare una campagna di assemblee e chiedere ai lavoratori e alle lavoratrici di pronunciarsi con un voto sulla bontà o meno di questo contratto. Per poter rivendicare al governo di accantonare questo pessimo contratto 2022-2024 e di riaprire la trattativa”.
La video è stata aperta e chiusa dal segretario Fp Cgil Lombardia Dino Pusceddu: “Questo era il primo appuntamento rispetto a un aggiornamento contrattuale che avremmo fatto dopo ogni trattativa per il rinnovo delle Funzioni Centrali. Visto l’incontro di oggi, è il primo e penso ultimo appuntamento di aggiornamento sulle trattative. Da qui partono iniziative di mobilitazione e di spiegazione, posto di lavoro per posto di lavoro, della scelta di Cgil e Uil di non sottoscrivere un contratto che non dà risposte alle lavoratrici e ai lavoratori. Per la nostra Organizzazione la parola ritorna ai lavoratori con una consultazione che darà forza alle nostre rivendicazioni. Al lavoro e alla lotta!”.
* Clicca qui sotto per leggere i due comunicati stampa Fp Cgil-Uil Pa:
– Cgil e Uil ad Aran: “Noi confusi? Piuttosto, delusi dalla trattativa!” >>>