21 Nov 2024
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Dignità del lavoro, contratti e contrattazione nelle Rsa: le rivendicazioni della Fp Cgil Sondrio

rsa-operatore e persona anziana

I sindacalisti Turcatti e Puleri denunciano le condizioni di lavoro nelle Residenze sanitarie assistenziali, rivendicando anche la qualità del servizio da erogare a tutela delle persone anziane ospiti

“Nelle Rsa della nostra provincia i carichi di lavoro sono diventati insostenibili. La carenza di organici qualificati e la mancanza di risorse aumentano la pressione sul personale, traducendosi in orari pesanti e condizioni che mettono a rischio la qualità del servizio – sostengono, per la Fp Cgil Sondrio, la segretaria generale Michela Turcatti e il segretario Leonardo Puleri -. Ogni giorno sappiamo di operatrici e operatori che si sacrificano per mantenere un livello di assistenza adeguato. Ma questa dedizione non basta più: servono risposte dalle parti datoriali e istituzionali. È necessario riconoscere questo impegno con miglioramenti contrattuali e salari dignitosi. Per questo – specificano – è fondamentale un impegno collettivo per sbloccare i tavoli dei rinnovi contrattuali, vedi quello Uneba, e dare gambe alla contrattazione decentrata nelle Rsa per tutelare i diritti a tutte le lavoratrici e lavoratori del socio sanitario assistenziale, rispettandone la professionalità e riconoscendone il valore del loro lavoro”.

Quando parlate di istituzioni, a chi vi riferite?

“Prima di tutto ci rivolgiamo a Regione Lombardia, a cui chiediamo di incrementare le tariffe che destina alle RSA per coprire in modo adeguato la quota di costi legati alla cura e all’assistenza delle persone anziane ospiti. Le tariffe attuali non riflettono l’aumento dei costi e adeguarle è una questione di giustizia sociale per garantire servizi dignitosi sia agli ospiti che alle lavoratrici e ai lavoratori – rispondono Turcatti e Puleri –. Non servono promesse vuote, ma interventi concreti. Il ruolo delle Rsa nella rete di assistenza è cruciale ed è per questo che noi, accanto agli stanziamenti, chiediamo anche una riforma complessiva del sistema, che tenga conto – ribadiscono – delle esigenze di chi riceve le cure e di chi le eroga”.