La Fp Cgil ha sospeso la firma sul ccnl. Per garantire che il contratto risponda alle istanze delle lavoratrici e dei lavoratori dell’edilizia residenziale pubblica vuole che questi stessi si esprimano votandolo. Spiega la coordinatrice Fp Cgil Lombardia De Pedrini: “C’è distanza tra la piattaforma unitaria e i contenuti del contratto”. A lei si aggiunge il segretario regionale Pusceddu: ‘Importante partecipare allo sciopero generale del 29 novembre per contrastare i tagli alla spesa pubblica che impatteranno anche sulle politiche per la casa e sugli utenti e i dipendenti delle Aler”
13 nov. 2024 – Sul contratto nazionale 2022-2024 Federcasa la Fp Cgil, a differenza di altre organizzazioni sindacali, non ha messo ancora la firma, avendo delle riserve e volendo prima consultare le lavoratrici e i lavoratori.
“C’è distanza tra la piattaforma unitaria che avevamo presentato alla parte datoriale e i contenuti presentati nel ccnl -, spiega Barbara De Pedrini, coordinatrice Fp Cgil Lombardia per Federcasa –. La scelta della nostra categoria nasce dalla necessità di garantire che i contenuti del contratto rispecchino le esigenze e le aspettative di chi lavora nelle aziende per l’edilizia residenziale pubblica. Alcune nostre richieste non sono state accolte e questo pone delle criticità”.
Qual è la proposta di Federcasa?
“Un riconoscimento economico una tantum pari al 3% del tabellare al 31 dicembre 2021 per gli anni 2022 e 2023 (qui deducendo l’indennità di vacanza contrattuale riconosciuta) e del 7% del tabellare al 31.12.2021 per il 2024 (anche qui dedotta l’ivc) da erogare in quattro rate nel 2025. Dal mese di dicembre 2024, un incremento tabellare del 7,5% – risponde la coordinatrice regionale -. Sul piano normativo, Federcasa ha fatto marcia indietro su alcuni punti chiave, in parte già condivisi e che avevamo presentato unitariamente”.
Che critiche muove la Fp Cgil alla proposta di Federcasa?
“Intanto, si è mostrata indisponibile a negoziare su aspetti cruciali come la definizione dei criteri di ripartizione degli incentivi per le funzioni tecniche e i passaggi di area, la riduzione delle causali per l’attivazione dei contratti a tempo determinato e il pagamento della cassa previdenziale per i geometri. Mancano poi risorse per la formazione del personale, la produttività e le politiche incentivanti. E Federcasa non intende valorizzare le lavoratrici e i lavoratori, visto che non si sta impegnando per rivedere il sistema di classificazione e il superamento dell’area D. Riteniamo poi inadeguato – aggiunge De Pedrini – quantificare gli arretrati in forma di una tantum, escludendo le lavoratrici e i lavoratori andati in pensione durante il periodo di vigenza contrattuale. Inoltre, l’incremento tabellare del 7,5% è previsto solo a partire da dicembre 2024”.
Quindi adesso parte la consultazione.
“Sì, la partecipazione democratica è fondamentale. Organizziamo assemblee in ogni posto di lavoro fino al 28 novembre per decidere collettivamente su come procedere rispetto al testo del contratto che presenta luci ed ombre e soprattutto una distanza dalla piattaforma unitaria che era stata condivisa con le lavoratrici e i lavoratori. Per questo abbiamo bisogno di ridare la parola ai dipendenti Federcasa”, commenta la sindacalista.
“Queste assemblee sono anche l’occasione per parlare della legge di bilancio e delle ricadute sulle lavoratrici e lavoratori delle scelte del governo – afferma Dino Pusceddu, segretario Fp Cgil Lombardia -. I tagli alla spesa pubblica impatteranno direttamente anche sulle politiche per la casa e quindi sugli utenti delle Aler e sui dipendenti. Dobbiamo contrastare le politiche del governo con una larga partecipazione allo sciopero generale del prossimo 29 novembre indetto da Cgil e Uil”.