23 Dec 2024
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Internalizzazione dei servizi sanitari / Fp Cgil Lombardia chiede chiarezza e monitoraggio

bandiere fp cgil sotto regione lombardia

Il segretario Lello Tramparulo sollecita risposte sulla delibera regionale 1514/2023 e propone soluzioni per affrontare la carenza di personale e regolare le prestazioni aggiuntive nel sistema sanitario pubblico

13 nov. 2024 – Lunedì 11 novembre si è svolto il programmato incontro tra le categorie di Cgil Cisl Uil della Funzione Pubblica e la Direzione Generale al Welfare di Regione Lombardia.

Tra i temi affrontati, la Fp Cgil Lombardia, con il segretario Lello Tramparulo, ha chiesto chiarezza sulla delibera della Giunta Regionale 1514 del 13 dicembre 2023 che dovrebbe favorire l’internalizzazione dei servizi sanitari attualmente esternalizzati.

“Vogliamo sapere le ricadute di quella delibera, capire quanti servizi sono attualmente affidati a enti esterni, quanti e come saranno riportati all’interno del sistema sanitario pubblico, con quali tempi e con quale personale”, spiega il dirigente sindacale.

La preoccupazione principale della Fp Cgil riguarda la carenza di organici.

Con quali lavoratrici e lavoratori Regione Lombardia intende garantire i servizi internalizzati, dato che la sanità pubblica è già da tempo sotto-dimensionata? – domanda Tramparulo –. Senza un chiaro piano di adeguati investimenti, in risorse umane ed economiche, si rischia seriamente non di rafforzare il settore pubblico ma di favorire ulteriormente il ricorso alla privatizzazione”.

Quindi chiedete un monitoraggio?

“Certo. Siamo preoccupati per il progressivo, incessante indebolimento del perimetro pubblico nel sistema sanitario – sottolinea -. Temiamo che anche dietro ad alcuni percorsi di ristrutturazione, vedi quelli dei pronto soccorso, si possano celare processi di privatizzazione. Nell’aumento delle attività e delle strutture, senza personale sufficiente, potrebbe annidarsi infatti l’implicita necessità di ricorrere a terzi”, risponde Tramparulo.

Quali soluzioni proponete per affrontare la carenza di personale e il tema delle prestazioni aggiuntive?

Per attrarre personale sanitario e fare restare le professionalità che ancora lavorano nella sanità pubblica, come Fp Cgil Lombardia riteniamo necessario un rinnovo del contratto nazionale che preveda un incremento concreto dei salari, agganciati all’inflazione a due cifre, e una revisione della parte normativa. Riguardo alle prestazioni aggiuntive – prosegue Tramparulo – chiediamo di regolarne l’utilizzo, a partire da una definizione chiara di cosa siano e quando si possa ricorrervi in caso di vuoti di organico”.

In che senso?

“Serve una definizione univoca di cosa siano le prestazioni aggiuntive -insiste – e di come si traduce la carenza di personale ad esempio quando ci sono i turni. Se non sai chi mettere per coprirli vuol dire che quelle vanno pagate come prestazioni aggiuntive. Inoltre, per evitare che l’accesso a queste stesse subisca distorsioni, chiediamo e auspichiamo una maggiore uniformità tra le diverse Asst nell’interpretazione della normativa”.

Venerdì 29 novembre è sciopero generale, con la sanità in prima fila.

“Il governo propone un aumento salariale del 5,78% per le lavoratrici e i lavoratori della sanità, a fronte di un’inflazione del 16,5%. Questo significa una perdita significativa del potere d’acquisto. E non sono previsti aumenti per le indennità e gli incarichi, il salario accessorio rimane bloccato. Chiediamo al governo più risorse per il rinnovo contrattuale 2022-2024. Le lavoratrici e i lavoratori hanno bisogno di risposte concrete – afferma Tramparulo -. La legge di bilancio, inoltre, prevede tagli al Fondo sanitario nazionale, che scenderà sotto il 6% del Pil entro tre anni. Questo significa meno risorse per la sanità pubblica, con gravi conseguenze, oltre che per il personale, anche per tutte le cittadine e i cittadini. Invito dunque a partecipare a questo sciopero per difendere il diritto alla salute, sostenere chi ci cura, anche con nuove assunzioni, contrastare la privatizzazione della sanità che aumenta le disuguaglianze nell’accesso alle cure. Chiediamo insieme con forza di investire in modo adeguato nella sanità pubblica!”.