2 Jan 2025
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Ccnl Uneba / Un passo avanti per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori del sociale

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Sabrina Negri, segretaria Fp Cgil Lombardia: “Risultato frutto della mobilitazione collettiva. Questo rinnovo migliora salari e condizioni di lavoro”

30 dicembre 2024 – Dopo lunghe trattative, lo scorso 20 dicembre è stata raggiunta l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro Uneba, un risultato che interessa migliaia di lavoratrici e lavoratori del settore socio-sanitario-assistenziale. Ne parliamo con Sabrina Negri, segretaria FP CGIL Lombardia, con delega sul Terzo Settore, che sottolinea l’importanza di questo accordo come un passo significativo per migliorare le condizioni del lavoro sociale.

Cosa cambia, rispetto all’aspetto economico, per le lavoratrici e i lavoratori Uneba con questo rinnovo?

volantino definitivo con tabelle_002L’aspetto salariale è uno dei punti più significativi dell’intesa. Abbiamo ottenuto un aumento medio del 10,4%, pari a 145 euro lordi per il livello 4S. Questo aumento sarà erogato in tre tranche: 70 euro da ottobre 2024, 50 euro da luglio 2025 e 25 euro da marzo 2026. È importante sottolineare che queste risorse vanno a incrementare il tabellare, una scelta fondamentale per recuperare il potere d’acquisto che l’inflazione ha eroso. Il punto di partenza non era alto, ma la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori, culminata nello sciopero dello scorso 16 settembre, si è tradotta in questo risultato”, spiega Sabrina Negri.

Ci sono novità importanti anche sul piano normativo?

“Sì. Abbiamo ottenuto l’abolizione del Trattamento Economico Progressivo (Tep), che penalizzava i nuovi assunti ritardando la maturazione di scatti di anzianità, Rol (riduzione orario di lavoro) e quattordicesima. Questo era un istituto che creava disparità di trattamento, per cui la sua eliminazione rappresenta una grande vittoria. Un altro passo importante riguarda i tempi di vestizione: ora sono riconosciuti 15 minuti retribuiti all’interno dell’orario di lavoro. Abbiamo inoltre ottenuto l’integrazione salariale al 100% per il periodo di maternità obbligatoria, una misura di civiltà. Infine, sono state introdotte misure per contrastare le molestie di genere e promuovere l’inclusione, con permessi specifici per le vittime di violenza”, sottolinea la dirigente sindacale.

Come è stato affrontato il tema della classificazione del personale?

“Abbiamo lavorato molto su questo aspetto. Gli educatori sono stati unificati al livello 3S, eliminando disuguaglianze legate all’anzianità, mentre tutti gli OSS saranno inquadrati al livello 4S, indipendentemente dal servizio in cui operano. Inoltre, è stata cancellata la figura del 7° livello, che comprendeva mansioni di fatica e pulizia. Riconoscere pari dignità a tutte le professionalità è stato un obiettivo centrale”.

Rispetto al mercato del lavoro, quali sono le novità?

“Abbiamo introdotto causali per i contratti a termine e rafforzato la clausola di stabilizzazione per i precari, portandola al 30%. Questo rappresenta un tentativo concreto di arginare la precarietà. Quanto alla gradualità, abbiamo previsto la possibilità per gli enti in difficoltà economiche di dilazionare gli aumenti contrattuali, ma solo previa verifica e approvazione territoriale, con criteri stringenti per evitare abusi. Questa è stata una misura molto discussa, ma necessaria per bilanciare tutele e sostenibilità”.

Ora la parola passa alle lavoratrici e ai lavoratori. Qual è il prossimo passo?

“Le assemblee che si terranno già nei prossimi giorni saranno fondamentali per confrontarci con loro e raccogliere opinioni sull’ipotesi di accordo. La ratifica definitiva è prevista per il 24 gennaio. Questo rinnovo rappresenta un passo avanti, anche se il settore Uneba necessita ancora di interventi significativi per combattere lo sfruttamento e valorizzare il lavoro sociale. La strada è lunga, ma questo accordo è un segnale importante”, conclude Negri.