Turcatti e Puleri (Fp Cgil): “L’intesa raggiunta è un risultato concreto che testimonia l’importanza di una contrattazione attenta e partecipata, capace di portare benefici tangibili alla vita quotidiana delle lavoratrici e dei lavoratori. Centrale il ruolo della Rsu”
7 gen. 2024 – La conciliazione tra vita e lavoro non è un miraggio, ma un diritto che può essere concretizzato. Al Comune di Sondrio, una significativa intesa raggiunta con il contributo decisivo della Rappresentanza Sindacale Unitaria mostra che i cambiamenti sono possibili quando il dialogo sindacale è incisivo e collaborativo. A raccontarci l’importanza di questa conquista sono Michela Turcatti e Leonardo Puleri, rispettivamente segretaria generale e segretario della Funzione Pubblica CGIL di Sondrio.
Quali sono stati i punti centrali dell’accordo raggiunto?
“Come Fp Cgil, insieme alle altre organizzazioni sindacali, abbiamo posto con forza l’esigenza di adeguamenti organizzativi per rispondere alla crescente domanda di conciliazione vita-lavoro. Grazie al lavoro della Rsu e al sondaggio lanciato lo scorso ottobre tra i dipendenti comunali, abbiamo proposto una modifica delle fasce di flessibilità oraria in vigore presso l’ente. Questo ha portato a un’importante novità: i genitori con figli che frequentano la scuola primaria possono ora richiedere un’uscita anticipata, coincidente con gli orari di chiusura delle scuole, facilitando così l’organizzazione familiare”, rispondono i due sindacalisti.
Come si è arrivati a questa soluzione?
“Le proposte emerse dal sondaggio sono state integrate nella contrattazione. Dopo approfondimenti con la parte datoriale e i dirigenti, l’Amministrazione ha accolto una modifica alle fasce di flessibilità oraria, introducendo questa opportunità per i genitori. Come Fp Cgil abbiamo chiesto – proseguono Turcatti e Puleri – di sensibilizzare a tal fine i dirigenti rispetto a tale opportunità e di dare massima informazione a lavoratrici e lavoratori dell’ente, riducendo, a richiesta dei dipendenti, la fascia di presenza obbligatoria, in tempo utile per la fine delle lezioni nel caso di alunni che frequentano la Scuola primaria o dello spazio educativo trascorso alla Scuola dell’infanzia, per i più piccini”.
Quanto è importante questo risultato per i lavoratori e le lavoratrici del Comune?
“Questo è un traguardo importante, anche se rappresenta solo un primo passo. La misura non coinvolge l’intera platea dei dipendenti, ma risponde a un bisogno concreto e diffuso. Crediamo che possa aprire la strada a ulteriori sviluppi sul fronte del welfare integrativo, per rilanciare l’attrattività dell’Ente e affrontare il problema della perdita di personale verso amministrazioni con migliori condizioni contrattuali. Il Comune di Sondrio ha intrapreso un percorso significativo per migliorare il benessere dei suoi dipendenti, concentrandosi in particolare sulla conciliazione tra vita lavorativa e personale. Questo impegno si manifesta attraverso diverse azioni, tra cui l’adesione alla Rete WHP Lombardia, un programma promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la creazione di ambienti di lavoro più salutari e auspichiamo che presto si sperimentino anche nuove opportunità legate al benessere lavorativo”.
Altro?
“È necessario lavorare per ridare dignità al lavoro pubblico, valorizzando il ruolo dei Comuni come presidi di prossimità per i cittadini. La nostra azione sindacale continuerà su questa strada, perché crediamo che un lavoro dignitoso e ben organizzato sia la base per servizi pubblici di qualità”, concludono Turcatti e Puleri.